Portò in giudizio i No Snam, l’ex sindaco condannato a risarcire gli imputati

 

Li aveva trascinati in tribunale, o meglio dal giudice di Pace, con le accuse di minacce, ingiuria e, in aggiunta, aveva chiesto anche il riconoscimento della violenza privata. Ma alla fine a pagare sarà lui, l’ex sindaco di Sulmona Fabio Federico, a cui il giudice di Pace, Gianna Cipriani, non solo ha dato torto, ma ha condannato a pagare le spese legali e un risarcimento danni di 2mila euro ciascuno ai quattro imputati che erano stati citati in giudizio.
Si è conclusa così questa mattina con un’assoluzione con formula piena (“il fatto non sussiste”), “l’assurda causa”, come l’ha definita l’avvocato Chiara Maiorano, che l’ex sindaco aveva intentato contro alcuni rappresentanti del comitato No Snam: Mario Pizzola, Carlo Alicandri Ciufelli, Franco Contucci ed Egle Di Camillo, finiti sotto accusa perché, secondo Federico, la sera del 10 dicembre del 2011 lo riempirono di insulti (“pagliaccio, buffone, dimettiti”), minacciando di passargli sopra con il trattore e costringendolo a deviare il percorso, per non aver deliberato l’incompatibilità urbanistica di Case Pente con la centrale Snam.
Il racconto dell’ex sindaco si è scontrato però con le prove video raccolte quella sera che ripresero integralmente il sit-in di protesta che dal Comune arrivò fino a piazza XX settembre: non vi fu insomma nessuna aggressione e nessuna frase ingiuriosa (reato questo depenalizzato), ma una legittima protesta che, il sindaco dalla denuncia facile, deve aver “mal interpretato”.
Un ricorso alle querele che ora a Federico potrebbe ritorcersi contro anche oltre la sentenza emessa: oltre al pagamento delle spese e dei danni, infatti, i legali degli ex imputati (Chiara Maiorano, Enrico Mezzetti, Stefania Cantelmi e Michele Quarta) hanno chiesto al giudice la restituzione degli atti, al fine di procedere con una controquerela nei confronti dell’ex sindaco per calunnia.
“E’ stato un processo assurdo – ha commentato l’avvocato Maiorano – contro il dissenso politico e il diritto di critica politica sancito dall’articolo 21 della Costituzione”.
Anche oggi fuori dagli uffici del giudice di Pace si sono riuniti alcuni militanti del comitato No Snam per portare la loro solidarietà agli imputati e per brindare alla sentenza di assoluzione.

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