Pratola sempre più “eco”, arriva #ClimaTiamo

Gli orsi polari senza cibo, i ghiacci che si sciolgono, le stagioni sempre più calde ovunque, cambiamenti climatici che non lasciano scampo. Si chiama #ClimaTiamo il progetto di sensibilizzazione che la cooperativa Il Bosso di Bussi sul Tirino porterà avanti in collaborazione con il Comune di Pratola Peligna fino al 30 giugno. L’obiettivo è informare sulle problematiche ambientali al giorno d’oggi sia a livello locale che globale; informare sulle strategie messe in atto, meglio approvate, ai vari livelli per farvi fronte; promuovere la partecipazione attiva attraverso le buone pratiche.

Dedicato agli abitanti, agli insegnanti e studenti, il progetto vede, dunque, la realizzazione di un portale dedicato alle scuole in cui si parlerà di clima, cambiamenti e misure di mitigazione con una sezione dedicata agli incendi boschivi ai loro effetti, ed alla prevenzione degli stessi. Sensibilizzazione che avverrà anche tramite materiale cartaceo e interventi diretti agli insegnati delle scuole alle quali sarà destinato anche un concorso. A concludere il tutto ci sarà un evento tra “sport e cambiamento”, oltre ad una apposita pagina Facebook ed un contest su Instagram. Per l’appuntamento finale, nello specifico, si prevede una “Maratona della sostenibilità” con un “villaggio” ad hoc ed un trekking informativo da organizzare insieme alle associazioni del paese.

“Il percorso e le azioni proposte- si legge nel progetto- contribuiranno a sviluppare strategie di adattamento locali, ad approfondire le conoscenze scientifiche sui cambiamenti climatici e le conseguenze dirette ed indirette degli stessi, sulle azioni antropiche e sulle conseguenze delle stesse e su eventi di rilevanza come gli incendi boschivi”. Un aiuto fattivo, insomma, per assumere atteggiamenti più in linea con i cambiamenti che stiamo subendo a livello climatico e come conseguenza dell’inquinamento.

Nell’ottica di assumere atteggiamenti sempre più eco-sostenibili, insomma, Pratola si impegna anche su questo argomento che va avanti da anni e che fino ad ora ha visto l’estensione della raccolta porta a porta negli edifici pubblici e al mercato; l’illuminazione a led in alcuni quartieri e la pianificazione della sostituzione su tutto  il territorio comunale nei prossimi anni; il piedibus, i pannelli fotovoltaici sul tetto dell’asilo; l’adeguamento dell’edificio comunale da classe D a classe A; l’unione di due edifici scolastici e conseguente dismissione di caldaia. L’amministrazione Di Nino ha ricevuto, in questo senso, una bella eredità che si ha intenzione di portare avanti, in fondo abitiamo tutti la stessa Terra.

Simona Pace

1 Commento su "Pratola sempre più “eco”, arriva #ClimaTiamo"

  1. Dire che è solo tempo perso,mi attirerei gli strali dei soliti 4 amici al bar che volevano cambiare il mondo. Oggi tutti parlano di clima e dei cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento,tranne gli scienziati che del problema dovrebbero essere i principali divulgatori. Anche il papa ha scritto una enciclica,forte dei suoi studi in fisica a Boston,”Laudato sì”. Ma va’!
    Riporto come la pensa un noto fisico,fondatore della scuola di Erice dove insegnano Nobel e vengono selezionate giovani promesse :
    “”Quegli scienziati, o presunti tali, che affermano con certezza come si comporterà il clima da qui ai prossimi secoli stanno solo prendendo in giro i loro interlocutori. Lo scienziato Antonino Zichichi lo ha dovuto ribadire con un intervento su Il Giornale, nel quale ha spiegato quanto sia complesso prevedere l’andamento climatico e quindi quanto non possano essere ancora affidabili le previsioni, anche allarmistiche, di chi sostiene l’inesorabile surriscaldamento del pianeta. “Sono necessarie almeno tre equazioni differenziali non lineari accoppiate – dice Zichichi – non lineari vuol dire che l’evoluzione dipende anche da se stessa. Questo complica terribilmente la matematica al punto da non potere più avere un’equazione in grado di sintetizzare tutti i fenomeni studiati. Ecco perché la scienza non ha l’equazione sul clima”.
    Zichichi si rivolge proprio a chi parla, spesso a sproposito, di “riscaldamento globale e attribuisce alle attività umane la responsabilità di questo riscaldamento”. Per farlo è “necessario sapere quali sono le prove sperimentali a sostegno del modello matematico costruito ad hoc”. Insomma non esiste ancora una formula esaustiva che dica chiaro e tondo cosa ne sarà del clima terrestre: “Se un’equazione analoga prevedesse le catastrofi di cui parlano gli esperti di climatologia, è fuori discussione che un capo di Stato dovrebbe agire per evitare quelle catastrofi”.
    Cosa dovrebbero fare quindi i governi? Zichichi non ha dubbi innanzitutto sul “distinguere nettamente tra evoluzione climatologica e inquinamento; combattere con provvedimento drastici l’inquinamento, ma restare prudenti sul clima”. E l’Europa? Lo scienziato italiano dice che si dovrebbe “investire in ricerca fondamentale il doppio di quello che fanno gli Usa, senza costringere l’economia del Vecchio continente a subire un’ulteriore colpo”. Il terreno perso dai Paesi europei è già tanto. Mentre Trump si è rifiutato di votare un’equazione inquinamento-clima che non esiste, l’Europa l’ha fatto. La strada scelta dagli Stati Uniti secondo Zichichi li porterà in modo che”fra dieci anni l’America avrà i livelli più bassi d’inquinamento al mondo e un’economia fiorente. L’Europa invece combatterà poco i veleni della produzione agricola e industriale e si troverà con un’economia a rimorchio della locomotiva Usa””. E come Zichichi la pensano anche gli altri colleghi. Chissà cosa diranno a Bussi e Pratola del clima? Certo che quel povero orso polare,avvinghiato ad un pezzo di ghiaccio rimasto di quella che fu la sua banchisa, fa proprio pena.

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