Aumentano le discariche abusive a Pratola, al via l’operazione videotrappole

Il repertorio è sempre lo stesso: copertoni, mobilia, buste della spazzatura abbandonate nei più disparati posti chissà quando chissà come visto che mai si è verificata una flagranza di reato, ma a distanza di anni dall’inizio della raccolta porta a porta a Pratola la situazione non cambia e a farne le spese sono anche i comuni limitrofi. Roccacasale è tra questi, spesso preda di uno scarico incontrollato da parte dei pratolani con tanto di buste di raccolta che ne attestano la provenienza, solo qualche tempo fa quelle rosa dell’indifferenziato erano state tranquillamente lasciate lungo via Palazzo e le strade di campagna a confine tra i due comuni. La denuncia, d’altronde, arriva anche dalla stessa amministrazione pratolana con il consigliere Antony Leone che ha annunciato l’arrivo delle videotrappole nelle zone più a rischio.

“Da alcuni mesi, purtroppo, stiamo assistendo ad un forte aumento dei casi di abbandono dei rifiuti in territorio urbano, ed in particolare nelle campagne limitrofe- spiega Leone in un post affidato alla pagina Facebook Informanto-. Questa deprecabile abitudine di una minoranza della collettività sta deturpando il nostro territorio, e molti cittadini e associazioni indignati ci segnalano settimanalmente il formarsi di nuove ‘discariche abusive'”. Sono oltre 30 quelle rimosse dall’insediamento della Di Nino, una enormità, e su questa linea si continuerà in futuro grazie ad una accordo con la ditta appaltatrice, ma alle cattive abitudini in qualche modo bisogna porre fine e le videotrappole potrebbero essere una soluzione. Sono dieci i luoghi sensibili in cui è stato deciso di istallarle, nel frattempo “Continueremo a svolgere tutte le attività di comunicazione e sensibilizzazione sulla raccolta differenziata”, a partire dai ragazzi della scuola media  con l’obiettivo di sviluppare “la cultura e il rispetto dell’ambiente” e la giornata ecologica prevista per il 18 marzo alla quale la popolazione è invitata a partecipare. “Una battaglia difficile, ma siamo determinati a raggiungere l’obiettivo sanzionando e denunciando chi attenta alla salute del nostro ambiente” conclude Leone.

A rimetterci sono tutti, il problema è largamente diffuso in Valle Peligna e le riserve non sono esenti dal fenomeno, tutt’altro. E’ il caso anche di Raiano il cui sentiero d’ingresso alla Riserva regionale di San Venanzio, nei pressi del quartiere Sant’Antonio, ha sostituito al verde protetto una cascata di immondizia. Ma non è difficile trovare in natura i segni di una incivilità davvero dura da debellare. A Sulmona qualche multa è stata elevata, tuttavia nel capoluogo peligno, dove le videotrappole sono state acquistate già da un pezzo, il problema resta quello di riuscire a montarle, anche qui di annunci ce ne sono stati tanti. Una valle che rischia di diventare una discarica a cielo aperto, correre ai ripari diventa così fondamentale per tutelare la salute e la bellezza del paesaggio.

Simona Pace

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