Ricorso al Tar, tempi più lunghi per la sicurezza delle Capograssi

Pubblicata la gara, trascorsi i termini, assegnati i lavori per il Comune di Sulmona l’incubo peggiore non poteva essere altro che un ricorso al Tar e così è stato: per l’assegnazione dei lavori alla scuola Capograssi si paventa così una battuta d’arresto all’inizio degli interventi. Il 10 luglio scorso, infatti, la Sm Edilizia Srl, esclusa nell’aggiudicazione, si è rivolta al tribunale amministrativo dell’Aquila, previa sospensione dell’efficacia. Tutto fermo, insomma, fino a quando il giudice si pronuncerà. Per l’adeguamento sismico delle Capograssi, la ditta ricorrente ha sollevato diverse osservazioni: dalla violazione dell’articolo 30 (comma 1 ed 80 commi 8 e 9 del D.Lgs 50/2016) alla violazione ed errata applicazione del c.d effetto utile, manifesta illogicità e contraddittorietà nonché eccesso di potere.

Non la pensa, ovviamente, allo stesso modo il Comune di Sulmona sostenendo di aver agito legittimamente e contestando, dal suo canto, il mancato rispetto da parte della Sm Edilizia dei termini di scadenza con la sua domanda di partecipazione arrivata, per mezzo corriere, oltre i termini di scadenza e, non solo, priva anche del requisito di “integrità della busta”, pare, lacerata in più parti. L’amministrazione, quindi, è pronta a costituirsi e resistere in giudizio in tutte le fasi processuali che potrebbero avviarsi nominando in sua difesa l’avvocato Marina Fracassi.

Per la scuola Capograssi il bando di gara era stato emanato a marzo scorso per un importo di circa 2,5milioni di euro finanziati con fondi Cipe nell’ambito del programma “Scuole d’Abruzzo- Il futuro in sicurezza”. Parlava di “piede sull’acceleratore” a quei tempi l’assessore ai lavori pubblici Nicola Angelucci, pressato da più parti proprio sui tempi biblici con i quali si stava procedendo alla messa in sicurezza degli istituti scolastici di pertinenza comunale. Assessore in più occasioni confuso nella stima delle tempistiche a causa di eventuali ricorsi al Tar “incubo”, come accennato, di tutti gli amministratori alle prese con la sicurezza per le scuole. Perchè se da una parte la normativa prevede un margine temporale all’interno del quale le ditte possono rivolgersi al Tar (anche a tutela della trasparenza nell’aggiudicazione), dall’altra i tempi effettivi per gli interventi si allungano a tutto rischio della sicurezza stessa. Più volte e da più parti era stato rivolto l’appello al governo centrale per snellire le procedure, tutto finito nel dimenticatoio.

Simona Pace

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