Se ne è parlato oggi nella riunione che il Comune ha avuto con l’Ance, incontro fissato proprio per fare il punto della situazione e non solo sul post sisma.

Pronti all’incasso, Fossa permettendo, di nuove pratiche approvate a Sulmona ce ne sono quattro per un valore di 3 milioni di euro (tra cui il popoloso palazzo ferrovieri di via Volta), parte delle diciassette pratiche che sono state ritirate dall’Utr di Goriano (di cui, come tutti gli Utr, non si conosce il destino). Si tratta di edifici di categoria B ed E, in attesa che si aprano le cartelle degli aggregati, per un valore complessivo di 9 milioni di euro.
Sperando che non facciano la fine delle A che, alla fine, sono state letteralmente decimate dalla burocrazia: delle 200 pratiche presentate, infatti, solo 30 sono state integrate nella documentazione come richiesto e solo 14 hanno finora ottenuto il contributo (tra l’altro di massimo 10mila euro). Quanto basta per ritenere che circa 170 pratiche resteranno senza rimborso.
Poi ci sono i 71 progetti per la mitigazione del rischio sismico: 2 milioni di euro che attendono nel cassetto da anni di essere erogati. “Abbiamo avuto problemi nella verifica delle graduatorie, tanto che ne sono state fatte tre finora – continua Angelone – ma anche nel personale con l’addetta alle verifiche tecniche che è andata in maternità. Proprio oggi abbiamo nominato due nuovi responsabili (uno tecnico e uno amministrativo) e soprattutto abbiamo dato mandato perché non si perda più tempo con le graduatorie, ma si provveda ad erogare i finanziamenti subito alle pratiche che sono state già oggetto di verifica e ne sono una ventina”.

“All’Utr di Goriano abbiamo ancora una ventina di pratiche B ed E parcheggiate – conclude l’assessore – le prenderemo per lavorarle man mano che smaltiremo le diciassette che abbiamo già riportato a casa. Se si scioglie l’ufficio sisma, ovvero se vanno via i tre ingegneri, ai quali è stato necessario del tempo per mettersi a regime, infatti, è inutile riempire i cassetti di pratiche che nessuno potrà lavorare. Nella speranza che anche l’Utr possa ripartire”.
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