Rifugio Sebastiani, la montagna che sa come vivere

Il rifugio Sebastiani è situato nel cuore delle montagne del gruppo Velino. È gestito dalla cooperativa Equo Rifugio per conto del Cai di Roma dal lontano 2000. È situato su un crocevia importante che intercetta i sentieri che da Campo Felice, dal Lago della Duchessa e dai Piani di Pezza portano in quota, verso il Colle dell’Orso e poi su tutta la catena del Velino che con la sua vetta più alta 2487 s.l.m., resta una delle cime più alte di tutto l’Appennino.

Il Sebastiani non è solo un rifugio, è l’esempio di come potrebbe essere gestita la montagna in maniera sostenibile ed ecologica. Al suo interno è possibile dormire e ristorarsi dopo l’escursione mentre per tutta la stagione estiva si susseguono eventi, siano essi concerti, conferenze, reading. Lo scorso sabato si sono esibiti in alta quota i Mediterranti – guarda il video –, gruppo etno folk romano che ha tenuto compagnia ai presenti e ai passanti con suoni provenienti da varie parti del mondo, dalla musica balcanica a quella popolare italiana dei Musicanova. Domenica è stata la volta della conferenza “Di chi è la montagna? Quale modello di sviluppo salverà le terre alte?” con la rivista Zapruder che è andata ad indagare le trasformazioni sociali ed economiche degli ambienti montani.

Lo sviluppo del turismo montano, quello non di massa e non legato agli impianti sciistici né alla mega accoglienza degli alberghi a cinque stelle, è una strada poco battuta che spiriti coraggiosi intraprendono. Bisogna sperimentare e non fermarsi al solo denaro perché rifugi come il Sebastiani hanno soprattutto un valore sociale che una politica lungimirante sosterrebbe. Questo tipo di esperienze producono un legame vitale con le montagne, che una persona si porta dentro quando torna alla vita frenetica di tutti i giorni.

Savino Monterisi

1 Commento su "Rifugio Sebastiani, la montagna che sa come vivere"

  1. bene,l’ecoturismo sostenibile e’ sviluppato….parchi/aree naturali in tutto il Mondo sono attrezzate per ricevere turisti,(non escurzionisti del fuori porta)nella logica ,principio,valore e soprattutto nel rispetto della natura selvaggia…i numeri(miliardi) sono incredibili in termini economici, visitatori ecc…naturalmente nel rispetto delle regole,tutela,protezione innanzitutto,..manutenzione,valorizzazione,recupero,ecc…i nostri non sono nelle classifiche,(primi50)poco richiesti,quasi inconsiderati…qui nel nostro abruzzo mancano le presenze turistiche,e sono in costante diminuzione,purtroppo nessuno dei cialtroni,politici-amministratori, si chiede:quali le ragioni? Altro che denaro,hotel 5*…
    Per i rifugi,(parchi) gestiti con consapevolezza:lifegate,ecobnb,italiachecambia,greentravel,
    ecc,ecc,o no?

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