Riserva Raiano, gestione prorogata. Alternativa civica: “Poca chiarezza”

Una gestione poco chiara quella che ha denunciato “Alternativa Civica Democratica – Per Raiano” . Si tratta della questione riserva regionale che a distanza di qualche tempo torna ad essere argomento di discussione nel paese delle ciliegie. La gestione, scaduta il 18 giugno scorso, è stata di nuovo prorogata all’associazione Ambiente e/è Vita che se ne sta occupando dal 2012, con proroga ottenuta nel 2014 ulteriormente riconfermata fino al 30 settembre 2019.

Una situazione che alcuni non concepiscono o guardano con diffidenza: ” Da anni, grazie a proroghe spropositate, la gestione della Riserva è stata affidata ad un’Associazione ambientalista, la quale da semplice soggetto operativo esterno è diventato decisore e attuatore delle scelte ambientali – si legge nella nota -, con un ruolo subalterno del Comune, del Consiglio Comunale, grazie anche all’assenza di un Direttore come previsto dalle norme, il cui ruolo era ed è quello di controllare e vigilare sull’operato del soggetto operativo”, questo il pensiero di Alternativa Civica.

Di fatti la figura del direttore in riserva manca da un bel po’ (più di due anni con esattezza), da quando la dottoressa Amoroso ha deciso di rassegnare le dimissioni. Sta di fatto “che in riserva il controllato è il controllore” denuncia il neonato movimento raianese.

Insomma, il passaggio della ricerca di un direttore tramite bando non è stato fatto nonostante le dichiarazioni rilasciate nell’aprile 2018 al Germe dal sindaco Marco Moca che assicurava di voler sbloccare la situazione. Il primo cittadino ad oggi dichiara: “Stiamo predisponendo il bando, è in fase di rifinitura. Per il momento ci concentriamo sulla gestione operativa e poi provvederemo a quello relativo al direttore”. Un ciliegia tira l’altra.

Alternativa Civica, infine, aveva denunciato alla stampa anche la costruzione, ora bloccata, di un struttura che fungerà da accoglienza all’interno della riserva in località La Solfa. Tra chi la chiama scempio, colata di cemento e quant’altro, Moca spiega come essa faccia parte dei fondi Fas Valle Peligna: “Le fondamenta devono necessariamente essere in cemento mentre il resto sarà completato con materiali eco-sostenibili”.

Simona Pace

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