Salta il consiglio straordinario. I giorni frenetici della politica sulmonese

Il consiglio comunale straordinario non si terrà prima del 1 marzo. È quanto si evince dal comunicato dell’ufficio di presidenza del Consiglio comunale di Sulmona. Allargando il focus sulla politica cittadina, si potrebbe invece dire che “grande è la confusione sotto il cielo, la situazione dunque è eccellente” così come recita un vecchio adagio e non è detto che non sia lo stesso che va recitando qualche politico sulmonese. Voci di dimissioni, commissariamenti e giunte di salute pubblica, si rincorrono senza soluzione di continuità. Un grande polverone aleggia sulla politica sulmonese e probabilmente si placherà soltanto dopo il 24 febbraio, quando la possibilità di tornare alle urne anticipatamente sarà bella che sfumata.

Alla minoranza, che avrebbe voluto staccare la spina subito dopo il voto regionale, sono mancati i numeri di Avanti Sulmona – Pingue e Di Marzio – che invece avrebbero voluto un commissariamento lungo e del Pd – Di Masci, Ranalli e Di Rienzo – che invece starebbero pensando a sostenere la maggioranza, voce questa categoricamente smentita da Di Masci che afferma: “Non sarò la stampella di nessuno, sarà comunque il partito a decidere il da farsi”. Di Masci rimanda ogni decisione all’assemblea del circolo cittadino dei Dem che si riunisce alle 18.00 alla presenza del segretario provinciale Francesco Piacente, come a dire “qualsiasi cosa accada, è decisa dal partito non dai dimasciani”. Certo è che un appoggio del Pd a Casini sarebbe non un governo di salute pubblica come qualcuno ha provato ad argomentare, ma una grande coalizione dove i principali sfidanti delle ultime elezioni comunali si ritroverebbero insieme.

Il luogo dove un po’ di confusione si sarebbe potuta smaltire è sicuramente il Consiglio comunale dove ognuno pubblicamente – e non nelle segrete stanze – avrebbe dovuto prendere una posizione chiara e netta. Questo era stato richiesto in via “straordinaria ed urgente” il 18 febbraio dal Pd, nel frattempo però si sono intensificati i contatti fra l’amministrazione comunale e il Pd stesso. Voci della maggioranza infatti confermano che un’apertura alla minoranza è stata fatta da Casini, disposta ad accogliere uomini Pd anche in giunta. Apertura che più che alla minoranza è stata fatta soltanto ai dimasciani che avrebbero già pronti i nomi degli assessori: Valentina Di Benedetto e Bonifacio Gentile, con quest’ultimo che smentisce ogni indiscrezione. Altre voci che si rincorrono sono anche quelle che vedrebbero in questo accordo, assegnata al Pd anche la presidenza del Consiglio con Di Rienzo e Ranalli pronti a contendersi il posto – voce che non può essere smentita dai diretti interessati perché non raggiungibili telefonicamente.

A benedire la trattativa Casini-Pd c’ha pensato involontariamente la segretaria comunale Nunzia Buccilli, che ha stoppato il consiglio comunale perché prima andava convocata la commissione Bilancio per deliberazioni urgenti afferenti debiti fuori bilancio derivanti da titoli esecutivi, decisione poi avallata di buon grado dall’ufficio di Presidenza. La commissione è stata poi convocata per martedì 26 febbraio, ciò vuol dire che il consiglio comunale al più presto può essere convocato venerdì 1 marzo. Ciò vuol dire che non ci sarà nessuna presa di posizione pubblica prima della data del 24 febbraio.

Infine la ciliegina sulla torna l’ha posta Andrea Gerosolimo che ha assicurato che stasera ci saranno le tanto agognate dimissioni da parte dei suoi uomini, affermazione che appare più che altro una boutade gettata in pasto alla stampa per alimentare ancora di più quella confusione dietro la quale si celano sempre degli accordi malvisti dai cittadini, ma soddisfacenti per chi li sottoscrive.

Savino Monterisi

2 Commenti su "Salta il consiglio straordinario. I giorni frenetici della politica sulmonese"

  1. Che Babele politica!!!
    Confermato l’obiettivo del termine ultimo per far saltare le elezioni.
    Bellissima la battuta “qualsiasi cosa accada, è decisa dal partito non dai dimasciani” 😆.

    Qualsiasi cosa accada è una vergogna unica!!!

  2. “Le tanto agognate dimissioni da parte dei suoi uomini”!
    Oh finalmente ecco il marchio di fabbrica: i suoi uomini. Per due anni ci hanno rassicurato di essere dei liberi civici ed autonomamente pensanti e poi, passata la scorsa campagna elettorale che li ha visti esultare e dimenarsi con tanto di bandierine, arriva il suggello finale, “i suoi uomini”.
    Quanto devo ancora sopportare Sulmona prima di potersi risvegliare dal suo torpore? Possibile che vada tutto bene, tanto da non doversi preoccupare se dei presunti amministratori giocherellano per anni sulle teste di tutti?
    Almeno per una volta facciamo lo sforzo di ricordare quello che succede; almeno fino alle prossime elezioni.

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