San Raffaele, in prefettura un nulla di fatto

Potranno essere incrementate le risorse verso le strutture accreditate ma ciò non toglie che il San Raffaele abbia deciso di non ritirare i 14 licenziamenti in atto. Dopo la proclamazione dello stato di agitazione, oggi in prefettura si sono incontrati per parlarne i sindacati Fp Cgil e Cisl Fp insieme al direttore del dipartimento Salute e Welfare della Regione, il direttore operativo del San Raffaele di Sulmona insieme ad un rappresentante legale per la Asl.

Non sono valse a nulla, per ora, le richieste dei sindacati che alla Regione hanno contestualmente chiesto “specifiche azioni” per una “risoluzione positiva della vertenza”.

“I rappresentanti della Regione Abruzzo- spiegano Antony Pasqualone e Mauro Incorvati- hanno dichiarato che, dopo l’ultimo tavolo di monitoraggio presso il ministero, la Regione Abruzzo, dall’anno corrente, ha la possibilità di incrementare i tetti di spesa per le strutture accreditate che erogano le ‘prestazioni di alta complessità’, ferma restando la garanzia degli equilibri finanziari” ricordando, tra l’altro, le sigle sindacali, che in mancanza di un presidente non si possono modificare i tetti di spesa.

Una Regione tutto sommato positiva nelle intenzioni che non ha tranquillizzato però l’azienda, almeno fino a quando non ci sarà una “adozione di atti formali da parte della Regione Abruzzo”. Posizione ferma che non piace per niente ai sindacati, per loro le procedure di licenziamento vanno ritirate. “Tale atteggiamento assunto dalla San Raffaele, che continua a porre i lavoratori in una situazione molto difficile, piena di incertezze per il futuro dopo anni di massimo impegno e abnegazione, in un servizio sanitario di qualità- dichiarano i due sindacalisti-, non ha permesso, ovviamente, di concludere positivamente il tentativo di conciliazione”.

Resta, così, aperto lo stato di agitazione del personale.

S. P.

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