San Raffaele, la Regione “diserta” l’incontro. Licenziamenti a Natale

Resta lo stato di agitazione, i licenziamenti sul tavolo con la prospettiva di mandare a casa alla vigilia di Natale undici lavoratori e rovinare le feste ad undici famiglie e soprattutto quella di dimezzare i posti letto di riabilitazione altamente specializzata del San Raffaele per dirottarli sulla costa.


L’incontro svoltosi questa mattina a palazzo San Francesco tra Comune, azienda, sindacati e Regione, non è servito insomma a molto, anche e soprattutto perché mancava l’interlocutore politico principale, ovvero la Regione, con gli assessori Nicoletta Verì e Piero Fioretti, rispettivamente con delega alla Sanità e al Lavoro, che hanno disertato l’incontro nonostante le promesse e le rassicurazioni. Al loro posto sono state mandate due funzionarie che si sono limitate a spiegare le procedure burocratiche, con la copertura politica che ha tentato di dare alla vertenza la consigliera della Lega Antonietta La Porta.


Ma il tempo delle promesse, delle rassicurazioni e delle voci, è scaduto o quasi: la procedura di licenziamento è stata avviata e la San Raffaele non ha alcuna intenzione di ritirarla, né di accedere alla cassa integrazione, se non riceverà formalmente il contratto che adegua il costo del cosiddetto articolo 28, ovvero le cure spinali, ad un nuovo tariffario.
In tutto poco più di un milione di euro in più che, a luglio scorso, durante la passerella dell’esoscheletro, la stessa Verì e il presidente Marco Marsilio si erano impegnati a reperire. C’era stata anche una delibera, in verità, sottoposta al ministero che muoveva in tal senso, delibera però che è stata osservata dal Tavolo di monitoraggio che ha spiegato che l’aumento di extra budget è possibile, ma non per una singola clinica privata, “ma considerando l’intero valore delle prestazioni di assistenza specialistica e ospedaliera – si legge nel verbale recapitato solo il mese scorso – (con) le compensazioni che rispetto alla deroga per l’alta complessità devono essere individuate ex-ante”.


Ed è qui che l’ostacolo burocratico è diventato politico, perché di fronte all’innalzamento generalizzato del budget extra per i privati, si è alzato anche il polverone nella maggioranza di centrodestra, con Marsilio che avrebbe detto di fermare le bocce. Insomma l’assenza degli assessori regionali, come ha sottolineato nell’incontro la consigliera Marianna Scoccia, non è stata dettata da un contrattempo, ma dalla scelta precisa di non dare risposte e di non affrontare l’imbarazzo di una parola che la Regione si è rimangiata.
Alla luce di questo resta complicato credere che si riesca a sbloccare la vertenza, a meno che la Regione non si ravveda e porti al prossimo Tavolo di monitoraggio previsto per il 25 novembre, la delibera corretta e l’assegnazione ex ante delle somme.


“La Regione ha tutta la volontà di risolvere la questione” ha detto La Porta, ma è chiaro che senza il contratto e il tariffario adeguato (relativo all’annualità 2019) dalla vertenza non se ne esce.
Il sindaco Casini ha annunciato la richiesta di un nuovo incontro a stretto giro a cui partecipino anche gli assessori regionali e nel quale, insomma, dalle parole si passi ai fatti. Ma i tempi sono strettissimi e le volontà della giunta Marsilio non così chiare.

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