Sanità, i sindacati chiedono un incontro con la ASL 1 per evitare tagli a personale e servizi

Un incontro urgente con le parti sociali, per affrontare quanto disposto dalla legge regionale n. 9 del 23 maggio scorso, in merito alla copertura del disavanzo del servizio sanitario regionale.

È quanto chiedono la CGIL e la FP CGIL L’Aquila, in una lettera aperta nella quale ribadiscono la necessità di un confronto su quanto previsto dall’articolo due della stessa legge regionale. La norma impone alle ASL di predisporre entro 30 giorni un piano di razionalizzazione delle risorse disponibili e la sostenibilità dei servizi sanitari offerti. Ciò preoccupa le sigle sindacali, che nella lettera aperta chiedono di non prevedere “tagli al personale e blocchi di stabilizzazione o riduzione di lavoratrici e lavoratori delle aziende in appalto di servizi e complementari”, se non si vuole aggravare una situazione di per sé già molto complessa.

La lettera è indirizzata al presidente del comitato ristretto dei sindaci della ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, ai sindaci dei Comuni di Avezzano e Castel di Sangro, all’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì, e al direttore generale e ai direttori sanitario e amministrativo della ASL 1.

Una situazione che vede la ASL 1 Abruzzo alle prese con un disavanzo pari a 46 milioni di euro sul quale hanno inciso diversi fattori a partire dal saldo della mobilità passiva pari ad oltre 24 milioni di euro nel 2023 “mentre nel 2019 – si legge nella lettera – la ASL aveva chiuso con un saldo positivo della mobilità di circa 4 milioni di euro”. Da allora, continuano i sindacati, “un continuo e sistematico esodo” dei cittadini abruzzesi verso sistemi sanitari più attrattivi della ASL 1 Abruzzo, dato confermato dal valore della mobilità attiva raggiunto nel 2023, il valore più basso dal 2019 ad oggi pari a 52 milioni di euro.

Altro fattore da considerare quello relativo alle liste di attesa, di quali i sindacati non esitano a ricordare i numeri, quelli dei 328 giorni che occorrono per una ecografia addome completo nell’area Peligno Sangrina, dei 289 giorni per l’ospedale dell’Aquila dove ne occorrono 235 per un elettrocardiogramma dinamico Holter, oppure i 327 giorni che occorrono per una TAC addome completo nell’area dell’Aquila mentre in quella Peligna i giorni diventano 223.

Per una colonscopia totale con endoscopio flessibile il primo appuntamento utile nell’area Marsica è per il mese di gennaio 2025 mentre nell’area L’Aquila e in quella Peligno Sangrina si deve attendere il mese successivo, febbraio 2025. Situazione simile per effettuare una gastroscopia dove all’Aquila bisogna attendere fino al mese di aprile 2025, nella Marsica fino a quello di febbraio dello stesso anno mentre nell’area Peligno Sangrina se ne parla per l’anno 2026, essendo tutto pieno per il 2025. Per non parlare di un esame RMN encefalo che nell’area dell’Aquila richiede 340 giorni di attesa e nell’area Peligno Sangrina 186, mentre per una visita dermatologica se nella prima area occorrono 235 giorni, nella Marsica se ne devono aspettare 284.

Esempi di una situazione peggiorata nel tempo “a discapito del sistema di prevenzione che dovrebbe essere invece garantito in tempi brevissimi” continuano le sigle sindacali che ricordano come la causa di tali inaccettabili temoistiche sia anche la cronica carenza di personale. Un personale che oggi “è costretto ad effettuare orari straordinari in programmazione e a saltare, continuamente, i riposi per il recupero psicofisico” sottolineano la CGIL e la FP CGIL per le quali la situazione diventa ancor più grave nei periodi estivi quando per sopperire alla carenza di personale “si impedisce la fruizione delle ferie ordinarie” o si ricorre “all’accorpamento di alcuni reparti e servizi”.

Lunghe liste di attesa, unite all’assenza o scarsità di servizi sanitari e di personale, che portano “migliaia di persone a curarsi fuori provincia, o addirittura fuori regione, con il ricorso sempre più frequente alla sanità privata”. E’ quanto denunciano le sigle sindacali, preoccupate di fronte alla sempre maggiore disuguaglianza tra può permettersi cure e chi no. Una carenza che non riguarda però solo il personale ma anche materiale, presidi e farmaci all’interno dei reparti e dei servizi come dimostrano le denunce “ormai quotidiane”, le tante segnalazioni per la mancanza di guanti sterili, sacche, tappi per catetere, aghi, garze, cotone ecc. mentre per i farmaci non resta che chiedere ai pazienti ricoverati di automunirsi con quelli portati da casa.

“Ulteriori tagli ai servizi – concludono le sigle sindacali – non sarebbero sostenibili per tutta la comunità” che vive in un territorio dove servono “investimenti condivisi, una programmazione che parta dai bisogni sanitari insoddisfatti per fa si che il sistema sanitario pubblico torni ad essere il punto di riferimento per la prevenzione e per la cura”. In attesa di risposta in merito alla richiesta di un incontro, peraltro già avanzata lo scorso 30 maggio, le scriventi CGIL e FP CGIL L’Aquila chiedono che la ASL 1, seguendo l’esempio delle altre ASL abruzzesi, non si sottragga a un confronto divenuto quanto mai urgente.

1 Commento su "Sanità, i sindacati chiedono un incontro con la ASL 1 per evitare tagli a personale e servizi"

  1. MA LA SALUTE PUBBLICA NON è UNA PRIORITà DELLA POLITICA? ART 32 COSTITUZIONE AH GIà COME OGNI LEGGE IN ITALIA VA INTERPRETATA A SCONVENIENZA DEL CITTADINO

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