Se la soluzione è il digiuno. Storie di ordinaria assenza istituzionale

Roba da mezza giornata di lavoro, questo il tempo impiegato per intervenire sulla Frentana nella pulizia poi si passerà a rattoppare le buche.  “La Provincia ci ha dato l’autorizzazione poi ci consegnerà i sacchi di bitume, i nostri operai che hanno provveduto con la pulizia poi procederanno con la messa in opera del catrame, il ripristino delle buche”. Per liberare la strada non ci voleva poi molto “la nostra comunità era pronta ad intervenire già da tempo”. Insomma l’Ente compra ma a mettere mano è il Comune, “tanto rumore – sottolineano dal municipio montano – per poter intervenire con una soluzione che è sicuramente temporanea ma che poteva essere fatta subito, una strada che non andava inquadrata nell’ottica della chiusura e del divieto”.

A rendere perplessi, a dirla tutta insomma,la serie di interventi sbandierati tra grandi opere, Masterplan, carreggiate e poi ci ritroviamo a fare i lavori di ripristino sulla Frentana, per le buche”. “Certo poi – proseguono – è da sottolineare che questa che metteremo è una toppa alla toppa non sappiamo per quanto durerà”, rimandando alla necessità di effettuare lavori sulle arterie prima di pensare ai grandi progetti.

Intano arriva il documento che sigla il via ai lavori del Comune di Pacentro, il 12 maggio alle 8:00 partiranno gli interventi di sistemazione della 487. Lo fa sapere il sindaco Guido Angelilli, con una lettera che non è indirizzata solo alla Provincia e chi di competenza, ma anche e soprattutto a Francesco De Chellis, il giovane ingegnere tornato sui monti d’Abruzzo per gestire il rifugio-ristoro di Fonte Romana e da due giorni (oggi inzia il terzo) in sciopero della fame per protestare contro la chiusura delle strade provinciali 487 Caramanico Terme e 54 Fonte Romana Campo di Giove. “Nonostante le ampie assicurazioni fornite dalle istituzioni – sottolinea il primo cittadino – intende perseverare nella sua protesta fino a quando non verranno emanati i provvedimenti di rettifica delle ordinanze di chiusura delle strade”. Angelilli esprime la solidarietà a Francesco e il rispetto, “per questa forma di dissenso forte e decisa. Sono convinto che Angelo Caruso darà immediatamente seguito agli impegni assunti”.

Ma Francesco resta lì, stoico nella sua protesta, solo pochi minuti fa ci conferma “no, non andrò via da qui fino a quando non arriverà il provvedimento dirigenziale”.

Un odierno San Tommaso, aggiunge ironicamente, “ma io aspetto qui nonostante l’invito e le rassicurazioni del sindaco e dello stesso Presidente Caruso che mi ha chiamato diverse volte ieri sera e che pensandomi qui mi ha detto che non riesce a dormire”.  Lui.

Francesco ha trovato attorno a sé la solidarietà di tanti cittadini accorsi a dargli  sostegno, per una casua, la sua, che è un po’ di tutti, anche se colpisce in particolare la sua attività rimasta sequestrata tra i blocchi.

La vicinanza di ragazzi, adulti, anziani, associazioni, collettivi: ieri per lui è arrivato anche un piccolo gazebo per ripararsi dalla pioggia venuta giù per ore.  Bottiglie d’acqua, pressione da controllare, un abbraccio, una pacca sull spalla: Francesco il sorriso non lo perde nemmeno nella battaglia, lo sguardo verso il suo territorio, la sua terra, lo scorcio è di bellezza, la determinazione nel vedere quel provvedimento e solo allora lo sciopero avrà fine. 

“La Valle peligna non è un paese per giovani a causa di una politica latitante, presente solo per le sfilate davanti alle telecamere” fa quadrato intorno a lui il Collettivo AltreMenti, che ricorda come introno a Francesco si siano notate, pesanti, le assenze del sindaco di Sulmona e dell’ormai ex assessore alle Aree interne. “Vogliamo le strade della nostra vita quotidiana curate e percorribili” conclude il Collettivo.

Storie di tenacia, storie di difesa di un bacino montano e della sua operosità, Francesco il ragazzo simbolo di questa protesta.

Anna Spinosa

 

 

 

 

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