Sequestrati in discarica

Computer, mobili, vernici, sfalci d’erba e materassi: ad una settimana dal sequestro del centro raccolta di Noce Mattei da parte dei carabinieri del Noe, gli effetti si fanno sentire anche e soprattutto sull’ambiente. Cataste di rifiuti abbandonate davanti ai cancelli sigillati del Cogesa e, nei casi peggiori, gettati nelle campagne e per strada.
Non solo: il blocco del servizio, a cui ormai l’utenza si era abituata, ha portato anche alla lievitazione dei costi e ha mandato in affanno il servizio domiciliare di raccolta ingombranti, strumento adottato per evadere comunque la richiesta.
Tutto questo mentre dopo una settimana, non risulta ancora convalidato il sequestro preventivo fatto dai carabinieri su disposizione della procura di Sulmona: il giudice per le indagini preliminari, a cui compete la convalida, non si è ancora pronunciato, lasciando nel limbo la società partecipata, anche su eventuali azioni di ricorso e dissequestro.


“Non ci hanno neanche comunicato le specifiche della violazione che sappiamo essere genericamente la presunta assenza di un permesso a costruire – commenta l’amministratore unico di Cogesa, Vincenzo Margiotta – le vorremmo conoscere, anche e soprattutto per eventualmente sanare la posizione e riaprire un servizio essenziale come è il centro raccolta”.
Il blitz dei carabinieri del Noe era scattato martedì scorso, con tanto di elicottero di supporto, nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla procura di Sulmona a seguito dell’esposto presentato dal comitato Marane lo scorso anno e relativo alla produzione di miasmi che avevano costretto i residenti delle frazioni, tra giugno ed agosto, a barricarsi in casa, a giorni e soprattutto notti alterne, per la forte puzza proveniente dalla discarica di Noce Mattei.


Al termine dell’operazione erano stati messi i sigilli alla piattaforma del centro raccolta inaugurata a gennaio del 2017 e a cui, secondo gli inquirenti, mancherebbe il permesso a costruire. All’amministratore unico Vincenzo Margiotta, a cui è stata notificata un’altra informazione di garanzia, era stato poi contestato lo stoccaggio non corretto di alcuni materiali, in particolare vernici (che sono rifiuti speciali e devono seguire una speciale procedura).
“Oggi ci troviamo davanti al paradosso che i rifiuti vengono abbandonati davanti ai cancelli – continua Margiotta – e siamo costretti a smaltirli come fosse abbandono di rifiuti, senza conoscerne la provenienza”.

3 Commenti su "Sequestrati in discarica"

  1. Sig. Margiotta credo che lei come amministratore del cogesa dovrebbe sapere che x costruire è necessario un permesso che deve essere rilasciato dagli uffici preposti che il sig sindaco amministra….ma siccome entrambi sieti degli incompetenti questi sono i RISULTATI.

  2. dimettiti . vergogna! pur di restare ancorati alle poltrone che vi hanno incollato fate di tutto. abbiate la dignità di farvi da parte. è auspicabile un cambio in tutte e partecipate.

  3. non ciò capito nulla fra mammamia comme forte fra

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