Sistema sanitario nazionale a rischio, Paolucci: “Con Marsilio liste di attesa alle stelle”

Non è passato inosservato l’appello lanciato da quattordici volti noti della scienza italiana per salvare il Servizio sanitario nazionale. Gli scienziati, guidati dal Nobel Giorgio Parisi, sono convinti che il Servizio sanitario nazionale sia gravemente a rischio, e per questo hanno sottoscritto un documento sui punti di intervento da mettere in atto, che vanno dall’edilizia sanitaria, fino alla formazione del personale. Un monito raccolto da Silvio Paolucci, capogruppo del PD in consiglio Regionale, che ha evidenziato la necessità di iscrivere di nuovo la proposta all’ordine del giorno del primo Consiglio utile. Difficile che essa possa arrivare a palazzo dell’Emiciclo già il 10 aprile, data della prima seduta del Marsilio bis.

E proprio contro il rieletto presidente di Regione si scaglia l’esponente dem. “Con Marsilio e Meloni in Abruzzo – scrive in una nota – le liste di attesa e mobilità passiva sono alle stelle, sempre più persone migrano fuori regione o, peggio, rinunciano a curarsi per problemi economici o di accesso, dice l’Istat. Serve una svolta, per questo a luglio 2023 abbiamo depositato la proposta di legge per il “Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’articolo 1 della legge ottobre 1992, n. 421”, perché la Regione la sostenesse per la presentazione alle Camere. Non solo ciò non è avvenuto, ma oggi la situazione abruzzese precipita sempre più”. La situazione regionale è grave, come specifica l’ultimo rapporto Gimbe. Nel documento, l’Abruzzo è fra le regioni dove si verifica la maggiore fuga di pazienti. La mobilità passiva supera la soglia del 77%. Un dato che si traduce in un costo di 108 milioni di euro, 82 euro circa ad abruzzese, neonati compresi. Il rischio è quello della privatizzazione del settore, non solo nel microcosmo regionale ma anche su scala nazionale, rendendo salute e prevenzione dei privilegi, e non diritti.

“La proposta del Pd – sottolinea Paolucci – nasce da questo e chiede di modificare l’articolo 1 del decreto vigente, in modo che l’importo delle risorse finanziarie destinate al servizio sanitario nazionale sia determinato in misura non inferiore al 7,5 per cento del PIL dell’anno precedente e sia adeguato anche all’indice di vecchiaia e all’aspettativa di vita della popolazione. Un’azione che non si può rinviare, perché il Governo sta impoverendo il sistema sanitario nazionale, come denunciano i 14 esponenti della comunità scientifica firmatari dell’appello lanciato in queste ore per salvare un sistema a cui nel 2025 sarà destinato il 6,2% del Pil (meno di vent’anni fa) e che negli ultimi anni ha avuto tagli per quasi 40 miliardi, un livello che ci fa arretrare dagli standard dei Paesi europei avanzati che arrivano all’8% del Pil e che porta la sanità pubblica al tracollo. In sostanza la spesa sanitaria dell’era Meloni in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), cosa che con l’autonomia differenziata sarà ancora più grave e arriverà a tagliare l’Abruzzo fuori da ogni tutela del diritto alla salute”.

“Lo dimostrano i tanti problemi che affliggono già la nostra sanità regionale – conclude – e la mancanza di una governance per affrontarli e, soprattutto, di investimenti a vantaggio della comunità-utenza. Evidentemente, al riconfermato presidente non interessa che l’Abruzzo possa perdere milioni di finanziamenti, a causa del fatto che il Governo amico in due anni ha trasferito al sistema sanitario nazionale 5 miliardi in meno rispetto all’aumento dei costi generato dall’inflazione, riducendo, così, il rapporto tra spesa sanitaria e Prodotto interno lordo. L’unica giustificazione di tanta e tale inerzia di fronte agli evidenti tagli alla sanità pubblica e ai problemi correlati, è che sia forse già in atto una strategia nazionale della destra: quella di favorire al più presto la privatizzazione del comparto”.

3 Commenti su "Sistema sanitario nazionale a rischio, Paolucci: “Con Marsilio liste di attesa alle stelle”"

  1. Marzino ha vinto le elezioni con 10 punti % davanti a voi vuol dire che per il popolo va’ tutto bene.

    • ESATTO ANCHE PERCHè SE NON RICORDO MALE CON IL PD DI PAOLUCCI E D’ALFONSO QUANDO ERANO IN REGIONE GLI OSPEDALI GLI AVEVANO CHIUSI

  2. Sono mostruosità schifosissime, La Meloni e Salvini sono figli di due donne corrottissime se, per prendere denari, hanno riconsegnato strada dei Parchi a Carlo Toto in disfregio delle più
    chiare prescrizioni costituzionali, ora, invece, dopo che per lo stesso motivo in regione sono finiti tutti in galera, dobbiamo assistere ancora una volta che danno soldi, di arbitrio, alle cliniche private nelle quantità che si decidono in circolo chiuso tra loro in conseguenza di perpretata simulazione di una difficoltà della sanità pubblica quando con le statistiche è ben facile conoscere che il prossimo anno ci saranno in Abruzzo lo stesso numero di morti di questo anno e del decennio precedente, lo stesso, ci saranno mille malati di cuore mille di fegato, occorreranno 10.000 ecografie 5.000 tac 3.000 interventi di cataratta, oppure 1.000 ernie…. Invece come in tutta la amministrazione pubblica cercano strenuamente di agire sempre in emergenza, come il terremoto, così almeno hanno mano libera nelle spese….. Speriamo che questa volta, dopo l’arresto di Marsilio della Verì di Quaglieri e gli altri assessori finalmente cambiano le leggi perché l’altra arrestarono Del Turco ma le leggi per rubare rimasero le stesse, e difatti hanno continuato, con buona pace di Trifuoggi Bellelli e De Florio che con le inchieste ci hanno fatto solo carriera

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