Tornelli a vuoto

 

Altro giro altra corsa, si ricomincia da capo o quasi, anche se a ben vedere finora non è che si sia percorsa tanta strada. La nuova giunta varata dal sindaco, si fa per dire, mette dentro due validi professionisti come Alessandro Bencivenga e Annarita Di Loreto, ma continua a soffrire del peccato originario, quello cioè di non avere una meta precisa e condivisa, una guida sicura e soprattutto una macchina adeguata. La riorganizzazione degli uffici comunali, in particolare, sembra destinata a rimanere al palo dopo due anni: la sindaca Annamaria Casini ha infatti voluto tenere a sé la delega del Personale ed è il segnale che tutto il lavoro fatto finora dall’ex Cristian La Civita sarà gettato al rogo, perché in fondo a bocciare il faticoso lavoro fatto dall’ex assessore è stata proprio la Casini. Così d’altronde è stato sui lavori pubblici nel passaggio tra Sinibaldi e Angelucci (basti pensare alla vicenda del Polo unico scolastico) e come sarà con il Commercio, delega passata ora a Mariani. Come se non bastasse, poi, una croce bella netta va anche sulle politiche urbanistiche, anche queste tenute dalla sindaca, che è stata la scusa del duello consumatosi in maggioranza, per motivazioni politiche di ben altra natura (la corsa alle prossime regionali), tra socialisti e gerosolimiani. Non che il predecessore abbia brillato nel settore, ma obiettivamente la Casini, che in qualche modo è stata costretta a prendersi la delega per evitare la rottura definitiva, non sembra essere così esperta nella materia, messo che le rimanga tempo per dedicarvisi e soprattutto per attuare la strategia politico-amministrativa che l’Urbanistica richiede. Sì, perché una cosa sembra certa e cioè che la tenuta della maggioranza, con i socialisti ridimensionati e a dire il vero anche abbastanza contenti di recitare un ruolo minore in questa amministrazione alla deriva, non è così granitica. La Casini è un sindaco a breve scadenza, anche se non si legge con esattezza la data sulla confezione. Però almeno il tentativo di una spiegazione politica a questo girare di tornelli a Palazzo dovrebbe darla: l’annuncio della nuova giunta (che non è stata solo integrata, ma rivoluzionata) è stato affidato ad uno scarno comunicato stampa. E c’è da giurare che, come accaduto per l’altro rimpasto, neanche in consiglio si lascerà andare ad un’analisi politica. Messo che ne sia in grado e che qualcuno dall’altro capo del telefono glielo consenta.

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