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Il processo lo ha affrontato su una sedia a rotelle, così come l’amica che quella sera di aprile di tre anni fa viaggiava al suo fianco a bordo della Volkswagen Touran che si ribaltò più volte lungo la strada provinciale Nolfese 52, quella che collega Pratola con Sulmona.
Ieri Sentilliano Hallulli, ventisette anni di origine albanese e residente a Pratola Peligna, ha patteggiato davanti al giudice del tribunale di Sulmona Concetta Buccini la pena di un anno e undici mesi di reclusione. L’accusa era quella di lesioni gravi stradali, per la quale, tra i primi in Italia dopo l’entrata in vigore della legge sull’omicidio stradale, Hallulli venne arrestato il 3 aprile del 2016. Una “detenzione” che in realtà trascorse in ospedale dove venne ricoverato in coma per diversi giorni.
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Hallulli, al tempo ventitreenne, che si trovava alla guida dell’auto, venne trovato positivo al test dell’alcol e della droga, con un indice alcolemico di 2,17 (la soglia di tolleranza è 0,5) e la presenza di cannabinoidi nel sangue. Insomma quella notte, l’incidente avvenne alle cinque del mattino, lui e i suoi amici avevano fatto serata, e incuranti degli effetti di alcol e droga si erano messi in auto in cinque, sfrecciando lungo una strada non proprio agevole. Dalle lamiere i vigili del fuoco estrassero alla fine quattro feriti, di cui due molto gravi (Hallulli e la ragazza che viaggiava al suo fianco) rimasti paralizzati per l’esplosione della vertebre e gli altri due con trenta e una decina di giorni di prognosi.
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Hallulli, difeso dall’avvocato Uberto Di Pillo, ha chiesto e ottenuto di patteggiare la pena e avvalendosi dello sconto del rito e delle attenuanti legate al risarcimento già erogato dall’assicurazione, è riuscito a restare sotto i due anni di condanna, evitando così il carcere e ottenendo la sospensione della pena.
Alla ragazza l’assicurazione ha riconosciuto un risarcimento di oltre un milione di euro, ma né soldi, né condanne penali, potranno restituire a questi giovani la pienezza della loro vita.
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