“Uso del simbolo illegittimo”, il Pd diffida legalmente il presidente del consiglio

La richiesta di togliere simbolo e bandiera del Pd in consiglio comunale ai dimasciani era stata già avanzata a giugno dal commissario Francesco Piacente, ma nonostante questo a palazzo San Francesco, anche ieri, si è continuato ad indicare i tre consiglieri (Bruno Di Masci, Antonio Di Rienzo e, da ultima, Claudia Fauci) come “appartenenti al gruppo Pd”.
Una reiterata “appropriazione” che ora ha costretto il partito a rivolgersi ad un avvocato, Carlo Benedetti che è anche presidente della commissione di garanzia regionale dei Dem, che oggi ha fatto recapitare al presidente del consiglio comunale di Sulmona una formale diffida.


I tre, scrive l’avvocato Benedetti, “continuano ad utilizzare, illegittimamente, il simbolo del Pd nell’ambito del consiglio comunale, così contribuendo a formare, in seno al medesimo, il Gruppo consiliare del Pd. E’ evidente che tale comportamento – continua la lettera – oltre che svilire la credibilità ed il prestigio del consiglio comunale, lede oltremodo l’immagine e la considerazione pubblica del Pd nell’intera regione per evidenti ragioni”.
Il legale chiede così al presidente Katia Di Marzio di “risolvere la incresciosa situazione. Nel rispetto della storia e della cultura politica della città di Sulmona”, pronti, quelli del Pd, ad andare fino in fondo in tribunale nel caso la situazione non venisse sanata. Ora i dimasciani dovranno costituire o un nuovo gruppo di coalizione (di quella che si presentò alle amministrative a sostegno di Di Masci sindaco) o ritornare, ognuno, nelle loro liste-gruppi di appartenenza originari.


La collocazione dei gruppi consiliari, d’altronde, è diventata un caso anche oltre la questione del Pd e le scaramucce per l’assegnazione dei posti in Aula: ieri con una mozione, respinta per parità di voti, la consigliera Roberta Salvati, ex Dem, oggi nei non iscritti come Elisabetta Bianchi, ha chiesto al consiglio di sanare quella che ritiene essere una lesione delle sue prerogative di consigliere.
Sia la Bianchi che la Salvati essendo passate ai non iscritti, infatti, possono partecipare alle commissioni solo come uditrici, senza diritto di parola e di voto.
Dopo la bocciatura della mozione, si dovrà vedere ora se la giunta o il consiglio voglia fare propria la questione e avviare così una modifica al regolamento. Ma è probabile che prima che se venga a capo, la sindacatura sia già conclusa.

1 Commento su "“Uso del simbolo illegittimo”, il Pd diffida legalmente il presidente del consiglio"

  1. Evidentemente la signora Di Marzio è più impegnata nelle relazioni con l’esterno 🙂
    Ma un poò tutti sono indaffarati in altro!!

    Avanti Sulmona… ma nei fatti è tutto un vade retro 🙁 .
    D’altronde, l’indirizzo categorico è durare fino a fine mandato!!!!

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