Via Lamaccio allagata, il detenuto denuncia sindaco e assessore. Prosciolti

La parcella dell’avvocato (poco più di millecinquecento euro) è stata pagata dall’assicurazione del Comune, ma la vicenda che ha visto finire indagati l’ex sindaca di Sulmona Annamaria Casini e l’ex assessore Luigi Biagi, ha dell’incredibile.

Per un detenuto del carcere di Sulmona, noto esponente di un clan mafioso siciliano, infatti, il Comune doveva essere processato per omissione di atti d’ufficio, ovvero perché, a suo dire, gli si “bagnavano le scarpe” quando rientrava in cella.

L’uomo, in stato di semilibertà, infatti, nel 2019 aveva denunciato il Comune, facendo finire indagati sindaca e assessore, per l’acqua che si accumulava lungo via Lamaccio quando pioveva.

Una strada che lui percorreva quotidianamente per rientrare nelle patrie galere e che, per lo stato di abbandono e dissesto, era teatro di frequenti allagamenti che “mettevano in pericolo la sua incolumità”.

L’accusa, subito archiviata dalla procura, era stata reiterata con un’opposizione al decreto di archiviazione che si è poi risolta davanti al giudice per le indagini preliminari con il proscioglimento sia della ex sindaca che dell’ex assessore.

Due gradi di giudizio di cui, come prevede la normativa, il Comune si è dovuto far carico di coprire le spese legali, andando così ad erodere il budget assicurativo che lo scorso anno si dimostrò insufficiente.

Il detenuto, d’altronde, ha stabilito il giudice, aveva torto sotto tutti i punti di vista: innanzitutto perché la strada non era in condizioni così pessime da richiedere un intervento urgente del Comune: “Dagli accertamenti effettuati dalla polizia giudiziaria – scrive il giudice nell’ordinanza di archiviazione – non risulta che le condizioni della strada siano tali da comportare la necessità di un intervento immediato dell’autorità comunale al fine di segnalare il pericolo o di effettuare i relativi interventi di manutenzione. Atteso altresì che non risultano dagli atti altre segnalazioni di utenti della strada o di relazioni della polizia municipale dai quali emerge una condizione di pericolo nel percorrere via Lamaccio”. In secondo luogo, stabilisce il giudice, perché comunque sindaco e assessore non avrebbero avuto responsabilità, in capo, dice la legge, invece, eventualmente al dirigente comunale. Tanto più per Biagi che, sulla manutenzione stradale, al tempo, non aveva alcuna responsabilità.

Storia archiviata, parcella pagata. Nella speranza che detenuti e semplici cittadini non decidano di ricorrere alla giustizia penale per ogni buca per strada, che vista la situazione attuale ci vorrebbe un tribunale solo per queste cause.

3 Commenti su "Via Lamaccio allagata, il detenuto denuncia sindaco e assessore. Prosciolti"

  1. W l’itaglia

  2. E sbagliata l’impostazione parcella da addebitare al detenuto così si fa giustizia!

  3. Ma è assistenza sociale simulata a favore degli operatori del tribunale di Sulmona.E’un dato statistico incontrovertibile che l’Italia,a spese della comunità, produce il 400% in più di procedimenti penali rispetto alla media europea.Appunto per una sorta di crimine sceneggiano a loro vantaggio cause per scemenze assolute dove il risultato è il pagamento degli stipendi (con poco lavoro)e delle parcelle agli avvocati che pagano le assicurazioni od il gratuito patrocinio.In queste zone povere sono tutti poveri, sono poveri gli imputati,sono poveri i giudici, sono poveri gli avvocati, e tutti hanno bisogno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*