Violenza sessuale sulla figliastra minorenne, a giudizio 49enne

La avrebbe violentata nel letto di casa, più di una volta e alla presenza della sorella minore. Una storia orribile, se venisse confermata, quella che una ragazza oggi diciottenne ha raccontato ai giudici del tribunale di Sulmona e prima ancora, quando partì l’inchiesta, a quelli dell’Aquila che dovevano decidere sulla potestà genitoriale del patrigno. E’ infatti proprio il padre adottivo della ragazza il presunto colpevole degli abusi: Juan Moises Nunez Osoria, quarantanove anni originario della Repubblica Domenicana e residente da anni a Sulmona, è stato così rinviato a giudizio giovedì scorso dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Sulmona con la pesante accusa di violenza sessuale su minore. Minore di quattordici anni.

Una storia, che si sarebbe consumata tra il 2011 e il 2013, che è tutta da chiarire e da dimostrare, perché una perizia ginecologica eseguita due anni dopo la presunta violenza, avrebbe rilevato l’assenza di tessuti lacerati e in qualche modo smentito atti di violenza sessuale. Ma ad accusare l’uomo c’è la testimonianza della presunta vittima, che il suo racconto lo ha confermato nel maggio scorso durante un interrogatorio protetto. Una storia che è venuta alla luce quando, tre anni fa, la ragazza venne chiamata dai giudici dell’Aquila per decidere sulla potestà genitoriale dell’uomo: in quell’occasione la ragazza si sfogò raccontando quel segreto che avrebbe tenuto nascosto per anni per evitare ritorsioni sulla madre adottiva  (la zia) che era anche la moglie del suo patrigno.

La ragazza, al tempo poco più che bambina, aveva d’altronde mostrato segni di perdita di attenzione e concentrazione che, secondo i servizi sociali di Sulmona, che la avevano presa in carico, erano sintomo di un malessere profondo.

Un malessere di cui la ragazza si sarebbe liberata solo dopo essersi sentita “protetta”, cioè dopo che la sua madra adottiva (con cui l’imputato ha già un altro procedimento in corso per violenza) si era fidanzata con un uomo del posto, lasciando quella casa di presunti orrori.

La prima udienza si terrà il 29 marzo prossimo.

2 Commenti su "Violenza sessuale sulla figliastra minorenne, a giudizio 49enne"

  1. Giovanni Di Simone | 29 Ottobre 2018 at 17:49 | Rispondi

    O’Leary Presidente del CSM. Rayanair ti porta senza fronzoli e con adeguato prezzo di concorrenza, da una citta’ all’altra in Europa.Alitalia invece,siccome il bilancio ce lo ripianiamo noi esercizio per esercizio con il denaro pubblico,sembra avere avuto come unico fine della propria attivita’,non il trasporto aereo,ma le superspese ed i supersprechi di risorse in un delirio dilapidatorio,sino ad arrivare con successo a pagare 80 euri il kerosene che Ryanair paga 30. L’ordine giudiziario italiano,per stessa discendenza,sembra il fratello gemello di Alitalia,e lo stesso l’unico fine,invece di offrire un concreto servizio che spetta di diritto al cittadino,se opera con la stessa formola di Alitalia od altra entita’ pubblica,e’ quello di consumare il piu’ possibile a proprio vantaggio il bilancio ministeriale,ed i magistrati sembrano piu’assessori alla giustizia che non magistrati, don un corteggio di,gia’ accordati, avvocati e periti, che prendono le commesse come i cottimisti ripagando poi una percentuale indietro. Chiaramente poi l’importante e’ dibattere piu’ procedimenti possibili e nei tempi piu’ dilatati possibil per essere cosi’ i piu’ costosi possibili per la collettivita’ed al contrariovantaggiosi per loro ed il loro domparto.Altrimenti, questa ragazzina,se e’ vero cio’ che dice il Germe,avrebbe avuto diritto ad uno stato che la aiuta e la solleva immediatamente da questi tristi crimini,e cio’non appena ricevuta una telefonata, altrettanto,come in altre nazioni europee,facendosi petcepire come tale e fornendo con cio’ senso di sicurezza ai piu’ deboli. Qui’ invece con elevata distanza si vuole iniziare il 2018 a stabilire se una ragazza e’ stata abusata nel 2013 ,e magari finire il primo grado il 2024 cosicchhe’ tutti giudici avvocati cancellieri avvocati impiegati etc,ci possono acchiappare qualcosa in piu’ tutti completamente incuranti se lasciano una ragazza nelle mani di un poco di buono

  2. superbamboccione | 29 Ottobre 2018 at 18:36 | Rispondi

    Quindi ,per appercezione,anche comparativa con le altre nazioni europee ove nessun processo inizia 5 anni dopo che e’ stato commesso il crimine,ma al massimo 5 mesi,e lo stesso nessunabha mai avuto una compagnia di bandiera perennemente in perdita,risulterebbe logico suppotre che i cronici ritardi della giustizia siano un crimine ideologico simile alla obsolescenza programmata di Apple e Samsung nel senso che la giustizia non la fanno funzionare per guadagnarci di piu’,data la schifosa abitudine del potere centrale di ripianare alla cieca tutti i bilanci debitorii,facendo inclinare verso l’accattonaggio chiunque sia dipendente dal sistema pubblico

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