Migranti a Campo di Giove, l’attesa sorpresa

Le voci si sono rincorse negli ultimi giorni a Campo di Giove, ma di ufficiale l’amministrazione non ha ricevuto nulla, almeno fino ad ora. Anzi, le sole informazioni ufficiali che è riuscita a reperire se l’è cercate contattando direttamente la prefettura che si, ha confermato che una struttura ricettiva del paese, rispondendo ad un bando, si è resa disponibile ad accogliere i richiedenti asilo. E’ un po’ questo lo sgomento che si respira in Comune, quello cioè di non essere stati minimamente coinvolti o interpellati in una vicenda che riguarda l’intera comunità, diretta conseguenza della non adesione al progetto Spraar. Una legittima iniziativa del privato, dunque, di fronte alla quale la popolazione comincia a dare i primi segni di preoccupazione. Dall’incapacità di far fronte a probabili questioni di sicurezza al fatto che quel numero ipotizzato di arrivi, ben 30, sarebbe per l’amministrazione troppo alto rispetto agli appena 800 abitanti. Insomma, la notizia ha portato scompiglio a Campo di Giove.

“Noi non abbiamo aderito a nessun progetto Spraar- tiene a sottolineare Stefano Di Mascio, vice sindaco- ma la prefettura ha confermato e, al momento, stanno esaminando i requisiti della struttura. Ci saremmo aspettati maggior coinvolgimento, non appena ci sarà un esito saremo informati”. La preoccupazione, poi, è quella di una ricaduta negativa sul turismo soprattutto in considerazione del fatto che “si sfrutta un albergo aperto” aggiunge Di Mascio. L’arrivo dei migranti sarà tema di discussione nel prossimo Consiglio comunale previsto per il 31 luglio.

E’ proprio sul turismo che ieri il coordinatore di Italica, Alberto Di Giandomenico, ha voluto porre l’accento sottolineando, a parer suo, come l’accoglienza ai migranti non sia un mezzo per uno sviluppo economico e comprendendo lo stato di difficoltà in cui vertono le attività ricettive del territorio. Di questo ha investito direttamente l’assessore alle Aree Interne, Andrea Gerosolimo, invitandolo ad improntare un serio progetto di sviluppo turistico a partire dal coinvolgimento delle piccole comunità, quella di Campo Di Giove per iniziare. Per Di Giandomenico, inoltre, i nuovi arrivi saranno solo l’ennesima prova di un assistenzialismo che non porta a nulla.

Preoccupazioni legittime, anche comprensibili, che vengono meno se si prova a guardare la questione da una diversa angolatura, anche più angolature, solo per provare a considerare, almeno per un momento, che si tratta di persone. Donne, uomini, forse bambini con una storia devastante alle spalle. Ad un assistenzialismo passivo, potrebbe sostituirsi una collaborazione fattiva per gli interessi dell’intera comunità, a Castel Del Monte lo hanno fatto con successo. A volte è solo questione di prospettive.

Simona Pace

 

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