La Regione rafforza le
azioni per il contenimento dei rischi di diffusione del virus tra gli ospiti e
gli operatori, che saranno recepite in una nuova ordinanza presidenziale, in
cui sarà aggiornato e implementato quanto già stabilito nei precedenti
provvedimenti del 26 marzo (ordinanza 16) e 10 aprile scorsi (ordinanza 32).
Lo annuncia l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, specificando “la massima
attenzione, da parte del governo regionale, nei confronti della popolazione
fragile presa in carico dalle strutture residenziali, in cui è maggiore il
rischio di evoluzione grave del contagio da Covid 19. In questi giorni sono
state già attivate iniziative con il referente regionale per le maxi emergenze
sanitarie e i comitati ristretti dei sindaci per il monitoraggio di queste
strutture, che teniamo sotto costante controllo”.
Le misure principali sono le seguenti: per tutta la durata dell’emergenza,
disporre il divieto di accedere alla struttura da parte di familiari e
conoscenti; impedire accesso ai sintomatici; limitare i nuovi ingressi di
ospiti in strutture residenziali sociosanitarie soltanto all’esito di
valutazione dello stato salute e tampone; i nuovi ingressi devono essere
limitati ai casi urgenti e improcrastinabili per consentire una riduzione del
numero dei residenti necessaria a poter gestire i casi in isolamento; evitare,
per quanto possibile, l’invio dei residenti in ospedale, per visite
specialistiche ed esami strumentali; per i nuovi accessi devono essere previste
specifiche aree di isolamento, con l’allestimento di un modulo di accoglienza temporanea
dedicato ai nuovi ospiti o l’adozione di misure idonee a garantire adeguato
distanziamento sociale fra gli ospiti; sospensione delle attività di gruppo e
della condivisione di spazi comuni all’interno della struttura.
Viene consentito l’accesso degli operatori sanitari esterni (Usca, medici di
medicina generale, cure palliative) ma evitando sovrapposizioni e con utilizzo
di dispositivi di protezione individuali appropriati. A inizio turno, tutti gli
operatori sanitari e socio-sanitari dovranno essere sottoposti a misurazione
della febbre. Per il personale delle strutture sono previste attività di
formazione e responsabilizzazione per l’autocontrollo della sintomatologia.
Gli ospiti delle strutture dovranno essere monitorati costantemente per verificare
l’eventuale comparsa di febbre e segni e sintomi di infezione respiratoria
acuta o di difficoltà respiratoria e altri fattori di rischio (ad esempio
contatto con casi di Covid 19). Il caso sospetto va immediatamente posto in
isolamento e segnalato al Servizio di Igiene Pubblica della Asl
territorialmente competente per essere sottoposto a tampone naso-faringeo,
anche attivando l’Usca. Se positivo, ciò comporterà il temporaneo isolamento in
stanza singola e il successivo trasferimento del paziente in ambiente
ospedaliero o in altra struttura adeguata all’isolamento, per l’ulteriore
valutazione clinica e le cure necessarie.
Entro 5 giorni tutte le strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali
operanti sul territorio della Regione Abruzzo, dovranno comunicare al
Dipartimento Sanità il nominativo del responsabile aziendale incaricato
dell’applicazione e della verifica delle misure per il contenimento del
contagio da Covid 19. Le disposizioni si applicano alle strutture residenziali
per persone non autosufficienti (anziani e disabili) e strutture residenziali
extra ospedaliere ad elevato impegno sanitario, per trattamenti residenziali
intensivi di cura e mantenimento funzionale, Residenze sanitarie assistenziali
(RSA o similari) Residenze sanitarie per Disabili (RSD), lungodegenze e
riabilitazioni, case di riposo, strutture sociali territoriali.
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