Masci e Delle Vedove a braccetto sul tribunale: “Giustizia non può emigrare”

Un altro appuntamento clou della campagna elettorale della coalizione del centrodestra che, dopo aver portato sul territorio il ministro Garavaglia, Ignazio La Russa e l’eurodeputato Antonio Tajani oggi pomeriggio ha ospitato Andrea Delmastro Delle Vedove; capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Esteri, responsabile degli affari Esteri per Fratelli d’Italia, è Presidente della Giunta per le Autorizzazioni a Procedere di Montecitorio e responsabile giustizia per Fratelli d’Italia.

Argomento principale non poteva che essere il tribunale di Sulmona, prossimo alla chiusura nel settembre 2022. “Perdere il presidio di giustizia – spiega Delle Vedove – porterebbe Sulmona ad essere una macelleria sociale. Si perderebbero servizi, posti di lavoro e soprattutto cittadini. L’Abruzzo, per la sua conformazione geografica e per i territorio con cui confina, non può permettersi di perdere palazzi di giustizia e lasciare via libera alle infiltrazioni criminali”.

“Il ministro Cartabia – prosegue Delle Vedove – non può pensare di introdurre l’udienza digitale con imputati, avvocati e giudici distanti centinaia di chilometri. Quando governeremo la nazione la soppressione dei tribunali minori verrà eliminata. Non c’è digitalizzazione che tenga. Vogliamo cittadini che si sentano al sicuro nel territorio”.

Il deputato di Fratelli d’Italia è intervenuto anche sulla situazione della Magneti Marelli: “Crediamo tutti nella transizione ecologica. Per noi ha un valore indiscutibile. Ma non vogliamo un ambientalismo ideologico che vada a flagellare con le tasse le aziende italiane come sogna Greta Thunberg. Troveremo una soluzione al problema della Magneti Marelli sui tavoli che ridisegneranno un progetto industriale per l’intera nazione”.

Sul presidio di giustizia il candidato sindaco Vittorio Masci ha ribadito l’importanza della battaglia per mantenere sul territorio il tribunale. “Se non vogliamo passare da cittadina a paesone dobbiamo mantenere queste strutture: tribunale e ospedale di I livello. Dobbiamo difendere la salvaguardia dei diritti dei cittadini. Nessuno si rende conto che se un domani dovessimo finire sotto la circoscrizione del tribunale dell’Aquila, chi vive qui e nell’Alto Sangro per una qualsiasi banalità giudiziaria dovrà recarsi all’Aquila. Alcuni comuni sono a 140 chilometri di distanza dal capoluogo, e tra andata e ritorno i cittadini interessati dovrebbero affrontare quasi 300 chilometri di viaggio. Viviamo in un territorio impervio, con continue nevicate e senza alcun collegamento autostradale per poter arrivare in tempi ragionevoli all’Aquila. Il tribunale non può emigrare, altrimenti il destino di un comprensorio già fragile di suo è già scritto”.

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