A che Giostra stiamo giocando?

Con il ritorno della Giostra Cavalleresca quest’anno, dopo due anni di stop dovuto al Covid, sono tornate, immancabili, anche tante polemiche. Una parte del gioco, se vogliamo, al pari delle gare dei cavalieri che cominceranno oggi in piazza Maggiore e si concluderanno domani con le finali. L’inizio dell’evento è previsto alle ore 16 con il corteo storico e arrivo in piazza alle 17,30 per le prime sfide.

Il gioco fuori dal campo, quello delle polemiche, è invece iniziato da tempo: dall’immancabile protesta per lo spostamento del mercato, a quella per la piazza occupata dalla terra con i commercianti che hanno abbassato le saracinesche, fino a quelle più aggiornate dell’uso di acqua potabile per bagnare il campo nonostante l’ordinanza sindacale che lo vieta o a quella, molto sentita, del contratto a perdere per i fotografi, costretti a pagare e regalare i diritti sulle loro foto senza la possibilità di venderle.

Al di là delle polemiche, però, al numero ventisei della Giostra moderna, qualche interrogativo serio (non che gli altri non lo siano) è opportuno che se lo ponga la città e soprattutto gli organizzatori dell’evento.

Uno, in particolare, è quello di capire nell’anno Domini 2022, che cos’è la Giostra di Sulmona. Se cioè è una rievocazione storica, una gara ovvero un palio, un’attrazione turistica, uno strumento di aggregazione sociale, una manifestazione culturale, un volano economico, un comitato elettorale, un giochino con cui divertirsi un po’.

Carne e pesce o nessuno dei due.

Sulla rievocazione storica, ad esempio, ci sarebbe molto da dire: il lungo periodo storico di riferimento nel quale la Giostra a Sulmona si teneva (tra il XIII e il XVII secolo), tra costumi ed eventi rende plausibile tutto e il contrario di tutto. Dal Basso Medioevo al Rinascimento. Se è la prima parte del Cinquecento quella presa a riferimento, come suggerirebbe la messa in scena di Giovanna d’Aragona, allora non si capisce cosa c’entrino i tanti caratteri medievali della manifestazione. Se è una gara, ci sarebbe da renderla un po’ più comprensibile, avvincente e fruibile al grande pubblico: perché diciamocelo quegli anelli invisibili infilzati dalle tribune sono una gran noia. Se turismo vuole fare la Giostra, allora è bene che riesca a superare almeno i confini della valle, perché non abbiamo notato grandi battage mediatici fuori confine e d’altronde chi, tra i media importanti, può essere interessato a Nancy Brilli che si veste di velluto in piena estate. Il tasto della cultura è meglio non toccarlo (che boh), quello economico tutto da dimostrare (se non altro per le ingenti risorse pubbliche che assorbe), sulla funzione elettorale abbiamo già dato.

C’è, però, un carattere della Giostra che è stato sempre nobile, almeno nelle intenzioni: quello cioè di ricostruire e rinsaldare l’aggregazione sociale della città. Il lavoro messo in campo dal cosiddetto popolo della Giostra, con i Borghi e i Sestieri, è stato sicuramente encomiabile, ma il grande sogno collettivo e di massa si è spento negli ultimi anni dietro a scelte ad escludendum. Un giochetto per pochi.

La grande frattura, che quasi dieci anni fa portò ad una scissione del direttivo, alle dimissioni di storici promotori e al conseguente commissariamento dell’associazione, non è ancora stata superata. La Giostra è commissariata dal 2013 e da dieci anni ormai neanche più si parla di elezioni di un nuovo direttivo.

Nel frattempo, mentre si arruolano agenzie milanesi, si perdono pezzi di cuore e di mente della manifestazione e della città: senza rinvangare il grande addio del fondatore Gildo Di Marco o quelli di Clotilde Iavarone, Raffaele Giannantonio, Liana Moca, Antonella La Gatta (e molti altri), anche quest’anno, sotto il nuovo logo della Giostra, sono spariti il direttore artistico Umberto Malvestuto a cui il Palio di questa edizione (boh) non è stato fatto neanche vedere, o attivisti come Umberto D’Eramo che intorno alle immagini della Giostra aveva creato un vero movimento.

“Il costo dei biglietti per la giornata di sabato va dai 10 ai 15 euro e dai 10 ai 25 euro per la giornata di domenica”.

A che Giostra stiamo giocando?

21 Commenti su "A che Giostra stiamo giocando?"

  1. bene,semplice la risposta,molto,ma molto semplice:la pubblicazione dei bilanci economici,illegalmente sono segregati,la rendicontazione/pubblicazione dei contributi pubblici e’ un obbligo di Legge,soprattutto la traccciabilita’…le Autorita’ di controllo che dicono,che fanno? Guardano dall’altra parte,fanno finta di niente ? Come sempre prevalgono gli interessi particolari dei soliti noti,meglio degli aventi ruolo,che non avendo ne arte ne parte,qualche ” occupazione/ruolo” devono procurarsela,meglio se pagata dai contribuenti,in pratica degli illusionisti con magici positivi risultati,tutte chiacchiere per dare a credere naturalmente per gli scopi dei ritorni particolari,e basta,o no?

  2. Ottima analisi, specchio della incapacità, misera cultura da ruba galline, con i soliti squallidi ed ancor più miseri capi banda che riescono puntualmente a distruggere qualsiasi buona idea o intenzioni affiori dalle nostre parti, è che siamo piegati a questa cultura, non creiamo nulla distruggiamo solo, e mettiamo da parte le persone capaci (poche ahimè) scegliendo dispensatori di minghiate che promettono bricioline gratis. E ci chiediamo perché giovani brillanti e volenterosi scappano da qui e si realizzano altrove. Basta guardare la foto del palio per capire. Mah…

  3. Piero fasciani | 30 Luglio 2022 at 08:04 | Rispondi

    Condivido in pieno. La parte bella e nobile viene svolta nelle case,nei locali dove si prova,si cuce, si rammenda. È verissimo. Tutto il resto assai poco coinvolgente e la gara in sè di una letalità unica già dalla terza edizione.

  4. Ottima analisi …..sembra quasi che la giostra sia una manifestazione che bisogna farsi piacere per forza o sei il solito sulmonese criticone ! senza Gildo DiMarco e Umberto Malvestuto poi ha perso anche il suo fascino artistico…
    A mio parere è diventata una manifestazione che attira e coinvolge solo gli stretti interessati ,una sagra di paese …

  5. Incongruenze storiche, scelte di “madrine” discutibili, si, bellissime donne dello spettacolo per carità, ma, a parte qualcuna, bionde ossigenate, unghie con smalto e gel, lampadate e volti pieni di trucco e ritocchini estetici… Anche a me manca la giostra del Maestro Gildo. Adesso, oserei dire, é solo una pagliacciata!!!

  6. Alessandra Del Boccio | 30 Luglio 2022 at 10:52 | Rispondi

    In alcuni passi concordo in pieno: troppi incapaci nella dirigenza, basti pensare al “figlio di Dalì” o al palio di quest’anno, uno schifo immane, al contratto vergognoso per i fotografi amatoriali giudicati da un fantomatico gruppo di sedicenti critici (?). Negli anni si è perso anche il controllo da parte di esperti di trucco e parrucco che studiavano la moda del tempo, ora troppi belletti moderni e spesso gioielli non adeguati al periodo storico. L’aspetto positivo però è fondamentale: l’aggregazione di giovani, la voglia di stare insieme e di vivere emozioni con i coetanei, la volontà e la dedizione che mostrano durante tutto l’anno, provando e riprovando pezzi del repertorio di musici e sbandieratori. Tutto questo fa della Giostra un evento importante per la nostra città.

  7. Anna Maria Coppa | 30 Luglio 2022 at 15:12 | Rispondi

    Grazie ..-ai dinosauri… se dopo la pandemia…i “cavalli” corrono ancora..

    Auguri a un Borgo fuori le mura e alla sua “associazione culturale”….

  8. Domenico Silla | 30 Luglio 2022 at 16:59 | Rispondi

    Sulmona 30.07.2022
    Alla gentilissima signora Anna Maria Coppa rispondo così, ha ragione da vendere, ma d’altronde la Giostra Cavalleresca di Sulmona è molto poco pubblicizzata in Italia ed all’estero, Sulmona è una città bellissima che amo molto da bolognese, un Vescovo felsineo S. E. Zambeccari, nobile, è stato governatore della nostra diocesi nel diciottesimo secolo se non ricordo male. Il giudice, prof Giuseppe Capograssi di origine cilentina, nobile, scrive sul libro, Pensieri a Giulia: “Amo Sulmona ma i sulmonesi devono andarsene”. Una città che è rimasta indietro di un secolo nella mentalità, non vuole crescere, distrugge chiunque cerca di farla crescere per riportarla alle antiche glorie sveve, ha rifiutato il Festival dei due mondi che ha reso immensa Spoleto e l’Umbria nel mondo, Pratola è nettamente superiore come amministrazione pubblica e mentalità di popolazione, avendo avuto la fortunata ventura di girare una parte dell’Italia, posso dire che quando senti tanta gente di Sulmona conversare, te se ne cadono le braccia, perché oltre le montagne non sanno vedere con la mente e purtroppo i risultati in città sono sotto gli occhi di tutti, preghiamo affinché la Divina Provvidenza Mariana ci doni amministratori capaci e volenterosi. Sulmona i sulmonesi la conoscono pochissimo, io le la godo per i vicoli, un centro storico unico e bellissimo che non sanno valorizzare.
    distinti saluti
    Domenico Silla

    • Caro Signor Silla, le bacerei le mani! ha espresso esattamente il mio pensiero sui Sulmonesi che stanno alla finestra a guardare e giudizxare ma non alzano un dito per la loro città! hanno solo pretese… Se la Giostra si fosse fataa a pratola peligna ora sarebbe agli onori della cronaca mondiale! ma a Sulmona …la Giostra no perchè la gara è noiosa, occupa la piazza e non posso arrivare in auto nel mio bar preferito! la fiera no perchè occupa corso ovidio e non posso passeggiare…. street food no perchè si fa troppo casino… niente si può fare, tutti saputi alla finestra a giudicare! Vorrei sapere cosa state insegnando ai vostri figli!

  9. bene,circa 1500 le rievocazioni/manifestazioni/sagre/feste medievali,l’italietta ha il primato mondiale di rievocazioni,pochissime quelle “storiche documentate”,quasi tutte fantasiose commerciali sagre paesane,ripetizioni,copie,piu’ manifestazioni miscuglio di elementi “storici”,esistono aziende specializzate che offrono “prezzo chiavi in mano” rievocazioni di ogni tipi,in rete di tutto e di piu’,l’uccello dalle piume di cristallo aveva visto oltre la siepe,non aspirava al palio di siena,quest’ultimo e’ unico al mondo,la corsa dei cavalli e’ documentata:
    la “carriera” corre dal 1200,ragione per la quale sponsor e turisti fanno pazzie per essere presenti,punto,il confronto/paragone non esiste,la vanagloria e’ della gestione,i signori dei bilanci segreti,gli aventi ruolo della mancata rendicontazione dei contributi pubblici,
    illegalmente non vengono pubblicati,molto probabilmente sono “indecorosi”,le ragioni del crepuscolo…grazie Gildo,avevi “immaginato” tutto,anche l’arroganza dei cialtroni del nulla, o no?

  10. Giustissimi interrogativi. Domande che i sulmonesi devono porsi per capire che identità dare alla Giostra… e sarebbe normale chiedere anche che la Giostra inizi a presentare,oltre al bilancio economico dell’iniziativa, quello di impatto sociale e ambientale.
    Io però vivo lontano e torno a Sulmona ogni anno per assistere alla manifestazione. E lo faccio pensando proprio a quel lavoro sommerso dei borghi, dei sestieri, dei volontari e di chi crede che la Giostra sia il frutto di un lavoro corale. Vado a vederla per un riconoscimento che dobbiamo all’impegno degli sbandieratori, delle chiarine, dei tamburini e di tutti coloro che dedicano tempo e passione all’unico risultato possibile….. che la Giostra “giri” e vada bene!

  11. Anna Maria Coppa | 30 Luglio 2022 at 21:50 | Rispondi

    “Quello che molti ignorano è che il nostro cervello è fatto di due cervelli. Un cervello arcaico, limbico, localizzato nell’ippocampo, che non si è praticamente evoluto da tre milioni di anni a oggi, e non differisce molto tra l’homo sapiens e i mammiferi inferiori. Un cervello piccolo, ma che possiede una forza straordinaria. Controlla tutte quelle che sono le emozioni. Ha salvato l’australopiteco quando è sceso dagli alberi, permettendogli di fare fronte alla ferocia dell’ambiente e degli aggressori. L’altro cervello è quello cognitivo, molto più giovane. E’ nato con il linguaggio e in 150mila anni ha vissuto uno sviluppo straordinario, specialmente grazie alla cultura.” Rita Levi Montalcini

  12. Anna Maria Coppa | 30 Luglio 2022 at 21:54 | Rispondi

    “Purtroppo buona parte del nostro comportamento è ancora guidata dal cervello arcaico. Tutte le grandi tragedie, la Shoah, le guerre, il nazismo, il razzismo – sono dovute alla prevalenza della componente emotiva su quella cognitiva. E il cervello arcaico è così abile da indurci a pensare che tutto questo sia controllato dal nostro pensiero, quando non è così.” Rita Levi Montalcini

  13. Sulmonese acquisito | 31 Luglio 2022 at 14:31 | Rispondi

    Condivido pienamente quanto affermato da Domenico Silla. Nessun dubbio sulla bellezza straordinaria della città che in tanti ci invidiano in Abruzzo e oltre e che meriterebbe però un “sulmonese” diverso. Sulmona non merita i sulmonesi, almeno non quelli afflitti dalla sindrome della critica sterile e fine a sé stessa. Questi sono i veri nemici della città, i lamentosi cronici in sevizio permanente effettivo quelli, per dirla alla Gabriele Cirilli, alla 《 kadafatu; ominidi che stanno a guardare alla finestra in attesa che arrivi da fuori(ovviamente) il salvatore della patria.
    I destini della città non cambieranno fino a quando i sulmonesi non smetteranno di piangersi addosso e di criticare quelli che si mettono in gioco in prima persona per il bene della città; veri e propri patrioti che andrebbero celebrati e valorizzati invece che condannati ingiustamente..

    • Luigi Gagliardi | 31 Luglio 2022 at 16:37 | Rispondi

      Solmona tornerà a splendere quando finalmente tornerà lo Feudalesimo e Lo Imperatore! Per questo a settembre votate Feudalesimo e Libertà!

  14. Anna Maria Coppa | 31 Luglio 2022 at 22:45 | Rispondi

    Bravi i “dinosauri” del Borgo San Panfilo..Bravi!!!!
    Ci credono…!!!
    L’ex sede del Liceo scientifico “E. Fermi” potrebbe essere la sede del..Borgo San Panfilo…
    I miei… terribili ex alunni

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