Al pascolo al parco: spuntano i cavalli al Daolio

Sono spuntati questa mattina nella giungla del parco fluviale Daolio: sette cavalli allo stato brado, arginati da un recinto elettrico attaccato ad una batteria d’auto e abbastanza affamati, si spera, da poter ripulire la folta vegetazione cresciuta nel polmone verde della città, chiuso ormai da oltre tre mesi. L’assessore al Verde pubblico, Mauro Tirimacco, l’ha fatto davvero: questa mattina ha dato seguito alla sua idea di utilizzare gli equidi come tagliaerba. Con la promessa che dopo i cavalli, arriveranno le pecore come a Roma e Berlino.
Anche perché, a vedere la quantità di erbacce cresciute, i sette cavalli in missione speciale ci metterebbero una vita a rendere almeno visibile l’orizzonte.

L’autorizzazione al pascolo richiesta dal Comune è di circa un mese, ma ci si augura che i giardinieri a quattro zampe impiegheranno di meno per compiere la loro missione, anche perché giugno è arrivato e l’estate è esplosa senza che per il parco Daolio si intraveda non una gestione, ma almeno una riapertura.
Certo la fantasiosa operazione dell’assessore Tirimacco non risolve certo le penose condizioni in cui versa l’intera città, perché l’erbaccia ha ormai invaso ogni angolo, ogni aiuola, preso d’assalto persino i monumenti, con lo spettacolo più indecente che è quello dell’acquedotto medievale, che, ora, spunta praticamente da un “giardino urbano”, con le erbacce che hanno raggiunto quasi la metà delle colonne di sostegno degli archi.

Chissà se il Comune in questo caso vorrà utilizzare i soldi messi in bilancio per la lotta al degrado cittadino, o se preferirà attendere la Giostra Cavalleresca che, giusto che ci si trova, potrebbe utilizzare i cavalli concorrenti come giardinieri.

2 Commenti su "Al pascolo al parco: spuntano i cavalli al Daolio"

  1. Aldo Tassinari | 3 Giugno 2019 at 23:07 | Rispondi

    che scempio….città alla frutta..Trimacco asssessore in pieno conflitto di interessi con ciò che dovrebbe controllare…

  2. La operazione di Tirimacco non è fantasiosa ,oppure appare tale al più giovane autore dell’articolo.In passato quando non esistevano i tagliaerba a motore il pascolo delle pecore veniva richiesta e ben vista anche dentro i cimiteri perché facevano pulizia tra le tombe e comunque l’erba nei camposanti era particolarmente grassa e rigogliosa.Tirimacco magari ricorda un tempo più lontano.

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