Villa comunale recintata e con custode. La Fondazione Carispaq “firma” l’assegno

Una villa comunale recintata e chiusa nelle ore notturne, con un custode e un giardiniere addetto che “la faccia tornare all’antico splendore”.
Il progetto vero e proprio ancora non c’è, ma ci sono già i soldi: 120mila euro, prima tranche messa a disposizione dalla Fondazione Carispaq dopo l’abbaglio, per usare un eufemismo, avuto dal Comune di Sulmona che ha perso e riperso il finanziamento pubblico della Regione di 100mila euro. Prima per aver presentato un progetto sbagliato, poi per non aver dato né giustificazioni, né aver fatto ricorso contro la decisione.
La comunicazione ufficiale è arrivata l’altro giorno alla sindaca di Sulmona Annamaria Casini dal presidente della Fondazione Mimmo Taglieri che ha messo sul piatto il finanziamento, con la richiesta esplicita di utilizzare l’iter amministrativo che delega al privato finanziatore la realizzazione dell’opera. In altre parole sarà la stessa Fondazione il soggetto attuatore dell’opera pubblica.


“In questo modo – spiega Taglieri – ridurremo di molto le lungaggini burocratiche e avvieremo subito gli interventi. L’idea è quella di restituire dignità alla villa comunale rifacendo il verde pubblico, curando l’arredo e soprattutto realizzando una recinzione che eviti nelle ore notturne le scorribande dei vandali e preservi il bene pubblico”.
Sulla villa comunale era stato già fatto un progetto (che non ne prevedeva la chiusura) di circa 200mila euro, la metà dei quali doveva essere finanziato da un fondo regionale (che era stato già assegnato), e per il resto finanziato dal contributo della stessa Fondazione e in quota parte dal Comune. Poi la “distrazione” del Comune e la perdita del finanziamento che, ora, la Fondazione ha in qualche modo intenzione di coprire interamente: Taglieri parla infatti di una prima tranche, lasciando intendere che sulla villa possano confluire presto altri fondi.

7 Commenti su "Villa comunale recintata e con custode. La Fondazione Carispaq “firma” l’assegno"

  1. Sento odore di impiccio

  2. nulla è gratis…trucco e parrucco….

  3. Può non piacere l’idea del finanziamento e per le ragioni più disparate che ognuno di noi può abbinarci, ma l’idea di recintare con una “inferriata OBBLIGATORIAMENTE alta” e in uno stile che ben si abbini al contesto, tutto sommato non la vedo poi tanto male.
    L’Italia è piena di questi esempi e non bisogna assolutamente gridare allo scandalo.
    Innanzitutto darebbe maggior contegno nell’uso (in controtendenza all’attuale abuso) e sicurezza alla struttura, toglierebbe tutte le scusanti per una inefficace gestione del piano manutenzione del verde dovuto all’inciviltà (purtroppo vera) dei cittadini e connessi atti vandalici.
    Non vedrei male nemmeno a seguire l’installazione di videocamere di sorveglianza e sempre per le medesime ragioni.

  4. Distrazione del Comune…..che poi non e’ l’unica ma l’ ennesima di tante….distrazioni non sono io le chiamerei con loro vero nome…..incompetenza, superficialità, amministratori incompetenti ecc…..

  5. mette una pezza con i soldi altrui….e mica possiamo spaccare il capello…tinto magari…

  6. Inferriate “ALTE” e cancelli per la villa comunale.
    Perfetto, poi ci portiamo i detenuti meritevoli a prendere l’ora d’aria.
    Basterebbe per cominciare una costante manutenzione, potenziare l’illuminazione e installare un efficace sistema di video sorveglianza. Alzare le vasche, attualmente a fossa e tenerle pulite.

  7. Concordo pienamente

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