Aula studio “Carlo Tresca”, raccolta firme per aprire lo spazio dedicato a lettura e ricerca

A volte per far sentire la propria voce non serve urlare. O più semplicemente farlo non è sufficiente. A volte serve far gruppo a suon di firme per ottenere ciò che si vuole, ed è ciò che sperano i giovani sulmonesi per avere diritto a un proprio spazio per studio, lettura e ricerca. Per questo è stata lanciata la petizione per l’individuazione e l’apertura dell’aula studio intitolata a Carlo Tresca. L’idea è dell’attivista Marco Alberico, blogger e creatore de “La casa di vetro”, che quest’oggi ha lanciato la raccolta firme a cui si può aderire cliccando sul link.

Una necessità, quella di un’aula studio, che deriva dalla grave carenza di spazi per gli studenti nella città di Ovidio. Città di cultura, ma solo di facciata. Lo dimostra il fatto che l’APC, a distanza di oltre sette anni, è ancora relegato nella sede “temporanea” di via Sardi, con turni di apertura risicati. Basti pensare che per studiare anche nel pomeriggio la biblioteca “Capograssi” è aperta solo due giorni a settimana. Troppo poco per studenti di ogni ordine e grado, da quelli delle scuole secondarie agli universitari che tornano (o restano) a Sulmona.

L’idea dell’aula studio “Carlo Tresca” non nasce oggi, anzi. In realtà le carte per proporre un’apertura dello spazio erano già state presentate e protocollate al Comune già lo scorso anno. E lì sono rimaste, dimenticate nei cassetti delle scrivanie negli uffici. Tra ritardi e incomprensioni con l’allora Assessora alla Cultura, Rosanna Tuteri, dell’aula studio da aprire grazie ai percettori del Reddito di Cittadinanza non se n’è fatto più nulla. “Se ne parlerà più in là”, disse all’epoca l’ex Assessora. Ad oggi, però, lo spazio per lo studio non è ancora stato trovato.

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