Biglietti più cari e taglio alle corse: il pesce d’aprile di Tua

Per arrivare in tempo a lavoro, da oggi, si dovrà svegliare al massimo alle 4 del mattino: il tempo di bere un caffè, bagnarsi il viso, lavarsi i denti e arrivare alle 5 sotto il ponte Capograssi. Con il buio e il freddo fuori. Tutti i giorni, dal lunedì al venerdì. L’alternativa non c’è, non più da oggi: né su gomma, né su rotaia e il pendolare con la Capitale, inevitabilmente, farà prima a trasferirsi nella Capitale, messo che possa permetterselo.

Il presidente della Regione Marco Marsilio, appena qualche giorno fa sul palco della selezione per la Capitale della Cultura 2025 (ieri aggiudicata ad Agrigento), esaltava il progetto di Pescina e il suo claim “La cultura non spopola”, che in verità a spopolare l’Abruzzo interno ci pensa la politica e le sue scelte, le sue partecipate.

Tua ha abbandonato la Valle Peligna, l’ha relegata a terra oltre la periferia. Strappato quattro collegamenti su sei nel giro di pochi anni, aumentato, come un vero “pesce d’aprile” che sembra uno squalo, da oggi, anche il prezzo del biglietto (da 14,60 a 16 euro a corsa).

Neanche la concessione di una “navetta” con Avezzano per intercettare una coincidenza è stata concessa, mentre sono state abolite le fermate urbane a Sulmona e a Pratola e accuratamente evitato di investire un solo centesimo dei 6 milioni di euro del Pnrr su Sulmona.

Di più, oltre i pendolari: ad oggi non c’è un solo bus di collegamento con Roma da Sulmona il sabato, mentre la domenica resta una sola corsa. Anche il turismo è materia non commestibile, non più.

“Chi me lo fa fare” alle 4 del mattino, mentre la sveglia continua a suonare senza che ci sia nessuno ad ascoltare.

20 Commenti su "Biglietti più cari e taglio alle corse: il pesce d’aprile di Tua"

  1. sub lege libertas | 1 Aprile 2023 at 06:44 | Rispondi

    Va anche evidenziato che sono decine i pendolari che dopo la notte in servizio nella capitale per garantire sicurezza (forze dell’orine e sanità) non hanno più un mezzo la mattina per rientrare in valle peligna (abolita la corsa delle 8.15 da Roma per Sulmona).
    Grazie Regione Abruzzo per la considerazione che hai per questi lavoratori dello Stato.
    La Consigliera di maggioranza della Lega in regione che suggerisce?

  2. Però la sveglia dovrebbe suonare o avrebbe dovuto suonare tempo addietro anche ai nostri amministratori e politici tutti distratti o creduloni nei vari tavoli inutili,
    Hanno fatto incontri su incontri tornando a casa soddisfatti da belle parole peccato che i fatti sono andati in altra direzione. E questa è la logica conseguenza. Non hanno prospettato soluzioni alternative hanno puntato sulla velocizzazione senza fondi, nessuna iniziativa, tipo come Avezzano, nessuna azione comune ognun per se e niente per nessuno. Ora i nodi vengono al pettine ma a dovere sbrogliare il pettine dai nodi saremo noi pendolari con meno servizi e anche più cari.

  3. Bella Sulmona | 1 Aprile 2023 at 08:08 | Rispondi

    Sarà buona cosa ricordarsi di tutto ciò alle prossime votazioni regionali,perchè è ovvio che la regione è responsabile di wueste scellerate decisioni

  4. Mimmomimmoli | 1 Aprile 2023 at 08:10 | Rispondi

    32 euro andata e ritorno per stare accalcati e alzarsi alle 4 di mattina?

    A sto punto tanto vale organizzarsi con la macchina con altri pendolari e costa meno e si ha più libertà

  5. Ma stanno pensando a trentatre vecchi bandisti trucidati in via Rasella,cosa vuoi che gliene freghi di quattro scemi che vanno a Roma,magari in via Ardeatina.

  6. Questo è proprio il caso di dire:
    MortacciTUA !

  7. Ma quante cose vogliono a Sulmona (un comune, ricordiamocelo bene, che è passato dai 25mila abitanti del 1991 ai 24mila di 20 anni dopo ai 22mila di oggi: un paesotto in pieno “inverno demografico!):
    1) Vogliono i treni a collegamento veloce con Roma e con Pescara (e fa niente se questo va scapito del loro capoluogo, vero?);
    2) Vogliono gli autobus gran comfort della TUA in ogni ora del giorno e della notte che li porti a Roma, a Pescara o almeno ad Avezzano (a proposito: sul sito di TUA c’è la risposta della società alle rimostranze del sindaco);
    3) Vogliono il tribunale con tutte le sezioni aperte (proprio come nel loro capoluogo);
    4) Vogliono tutti i reparti ospedalieri (praticamente una fotocopia del loro capoluogo);
    5) Vogliono essere capoluogo di chissà quale provincia (dunque non “Il deserto dei Tartari” ma “Il deserto dei Peligni”). E quasi ci stavano riuscendo: nella sfornata di nuove province del ’92 stava per succedere pure quest’altra follia;
    6) visto il fallimento del punto soprastante, si sono messi in testa di passare alla provincia di Pescara (altra pura follia) lasciando la provincia dell’Aquila, come già fecero Bussi e Popoli nel 1927, quasi che questo risolvesse tutti i loro problemi esistenziali..

    È un po’ come se a Settimo Torinese (comune che, peraltro, ha pure il doppio degli abitanti di Sulmona) chiedessero le stesse prerogative e gli stessi uffici di Torino .. “altrimenti passiamo alla provincia di Vercelli”..!

    • Mingaver sei tra le persone più irritanti che io abbia mai letto, spocchioso e ignorante. Ti ricordo che quel cesso di città che tu chiami capoluogo ha la metà degli abitanti della Marsica, un terzo della sua provincia. Un buco di culo sulle montagne, abitato da arroganti borghesi senza arte né parte. Dai che il 6 aprile è vicino, pronti alla messa in scena del vittimismo che vi ha fatto ricostruire a spese dei contribuenti una città che è il doppio dei suoi abitanti?

  8. La famosa opposizione del comune che dice di Pinocchio alla regione Abruzzo? Meno di 365 gg al voto in questa regione…mi raccomando votateli ancora…la peggiore giunta regionale da quando esiste la Regione Abruzzo

  9. Stia sereno signor Mingaver:ubi maior minor cessato. E questo vale anche per l’Aquila, piccola città di una piccola regione meridionale. E Marsilio governatore di una piccola regione del sud, tredicema sulle 20 regioni italiane in quanto a ricchezza, è favorevole all’ autonomia differenziata, voluta dalle ricche regioni del nord, guarda un po’ il caso. Quindi prima dell’ Aquila arriveranno Verona, Milano, Torino, Bergamo, Monza, Aosta, Alessandria…

  10. Cessat… Pardon.

  11. signor Mingaver lei è provocatore strafottente

  12. Mingaver l’unica salveźza per il “capoluogo” e’ stato il Terremoto (con il massimo rispetto per le povere persone decedute).Sono d’accordo con Ladr infatti lo sperduto paesello in mezzo alle montagne da quel di’ e’ stato ricoperto da una montagna di soldi e le seconde case che erano grotte affittaye agli studenti Univetsitari sono diventate nuovissimi appartamenti messi sul Mercato Immobiliare. Qualcuno puo’ dirmi quanto costa a meetro quadro la nuova pavimentazione di Piazza Duomo? Ridateci anche Celestino per favore….

  13. Io non sono né certamente voglio essere “irritante e provocatore”, come qualcuno mi ha definito.
    Né sono il difensore dell’ “Aquila mea” come qualcuno forse pensa: non prendo le parti di nessuno in una meschina contrapposizione di campanile. Della città dell’Aquila in quanto tale non m’importa un fico secco.
    Dico la mia esclusivamente nell’interesse della Regione Abruzzo, di chi ci vive oggi e soprattutto di chi ci vivrà domani. E, in questo senso, non posso pensare che vi possa esser sviluppo prescindendo dal suo illustre capoluogo, così bistrattato non solo dalla natura (alludo al terremoto del 2009) ma addirittura dai suoi vicini di valle, per così dire.
    È evidente che in nessuna regione del mondo vi può esser sviluppo senza che il suo capoluogo sia dotato di strutture e di collegamenti adeguati. E invece qui abbiamo una cittadina, appunto Sulmona (che è veramente uno stupendo borgo) che nella propria miopia non si rende conto di che danno sia per tutta la Regione (e dunque anche per Sulmona stessa) l’avere la propria città più rappresentativa così malmessa, ignorata e vilipesa proprio da quelle stesse istituzioni che invece dovrebbero avere l’interesse e la lungimiranza di promuoverla quanto più possibile!
    Ci si scandalizza per una o due corse in meno dei pullmann per Roma e non si vuol vedere come sono messi i collegamenti nel proprio capoluogo!

  14. L’Aquila non e’ caput mundi.O volete competere anche con Roma.Non vedete al di la’ del vostro naso con la politica che avete.Impoverendo il.territorio provinciale (Sulmona in primis vostro obiettivo principale) impoverite anche voi come capoluogo
    E’ come la coperta corta .
    Non l’avete capito?
    Un po di lungimiranza Minghiaver!!!

  15. Volevo dire Mingaver!!Lapsus froidiano.

  16. Freudiano pardon!!

  17. Per fare il provocatore in maniera credibile bisogna avere un’intelligenza quanto meno nella media, altrimenti meglio cambiare mestiere.
    …o proprio ‘mbecille dalla nascita?

  18. Pendolare vero | 2 Aprile 2023 at 08:07 | Rispondi

    Perché agli scienziati della TUA non gli è mai venuto in mente di far uscire al casello di Pratola Peligna, le corse Roma Pescara così come già fanno diversi operatori commerciali e con delle navette di trasporto locale assicurare il collegamento con Sulmona del casello autostradale?
    Perché l’assessore ai trasporti di Sulmona insiste nel chiedere una navetta per Avezzano quando sarebbe molto più comodo prendere l’autobus in prossimità del casello di Pratola dove, ripeto, già fermano altri vettori privati. Forse perché non conosce ancora bene il servizio!
    Basterebbe far uscire le corse a pratola e garantire un servizio di navetta tra Sulmona e il parcheggio in prossimità del casello autostradale.
    In questa maniera verrebbero garantite le esigenze di pendolarismo e di viaggi occasionali con Roma e Pescara.

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