Il progetto definitivo sull’allestimento e l’impianto aeraulico in una galleria è stato presentato ad inizio ottobre, ma del parere della soprintendenza ancora si sa nulla. Spazio Ovidio, se tutto va bene, insomma, vedrà una svolta solo nel nuovo anno. Con un ritardo notevole sull’ultimo annuncio fatto dal sindaco Casini ad aprile scorso, nel quale si indicava per ottobre di quest’anno al massimo la data del taglio del nastro (che già sarebbe stato tardi). “La soprintendenza ha a disposizione 120 giorni per rilasciare il parere – spiega l’architetto Maurizio Paolantonio – e considerando l’importanza del progetto se li prenderà tutti e anche di più”. Casa o Spazio Ovidio, che dir si voglia, infatti, sorgerà nel complesso dell’ex convento di Santa Caterina, sottoposto a vincolo monumentale e quindi soggetto ad una procedura ben più accurata.
Certo gli escamotage storici e linguistico-temporali per metterli a bilancio, sempre che arrivino davvero i 700mila euro, si troveranno: come quello del dilemma sulla datazione della morte di Ovidio (17 o 18). Resta però la consapevolezza di aver perso un grande e importante treno, con lo striscione davanti alla rotonda di San Panfilo che recita e ricorda, in perfetta coerenza, “aspettando Ovidio 2017”. Come fosse Godot.
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