Candidato di Casapound: “Antifascisti malati di mente”

E’ candidato in quota proporzionale alla Camera nel collegio Chieti-Pescara-Vasto, una corsa per raggiungere lo scranno della Repubblica che è per Costituzione antifascista, ma nella quale evidentemente non si riconosce. Una contraddizione non da poco quella di Giovanni Bartolomucci, esponente e candidato sulmonese di Casapound alle prossime elezioni di marzo che, del suo pensiero, non si vergogna neanche un po’.
Anzi: ieri, commentando su Facebook i fatti di Piacenza, dove qualche centinaio di gruppi antagonisti e dei centri sociali si è scontrato con la polizia durante un corteo di protesta per l’apertura di una sede in città di Caspaound, ha definito gli antifascisti letteralmente “malati di mente”.
Un momento di rabbia? Una leggerezza? Macché: raggiunto telefonicamente l’esponente di Casapound conferma e rinforza il suo pensiero: “Non ce l’avevo solo con quelli di Piacenza, ma anche con quelli di Macerata (dove ieri c’è stata la manifestazione antirazzista e antifascista seguita alla sparatoria fatta da Luca Traini contro degli immigrati per vendicare la barbara uccisione di Pamela, ndr) – spiega – i cori e le azioni fatte dagli antifascisti denotano che non sono sani di mente”.
Inutile fargli notare che generalizzare, prendersela con tutti gli antifascisti a prescindere, significa offendere la storia dei partigiani e della Repubblica che lui stesso si candida a rappresentare: “Pensate alle Foibe piuttosto – ribatte – non mi pento di quello che ho scritto e anzi confermo: gli antifascisti sono malati di mente”.
L’Italia, insomma, è un Paese di pazzi, almeno a giudicare non solo dalla sua Costituzione, ma anche dal successo registrato ieri dal monologo, antirazzista e antifascista, messo in scena a Sanremo da Pierfrancesco Favino e tratto da “La nuit juste avant les forêts” (La notte poco prima della foresta) di Bernard-Marie Koltès. Il momento senza dubbio più alto del Festival, che ha commosso milioni di italiani. Sicuramente quelli antifascisti e antirazzisti.
“Bisognerebbe stare dall’altra parte senza nessuno intorno, amico mio quando mi viene di dirti quello che ti devo dire…”

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