
Il problema noto e ormai a cadenza fissa, è che i soldi che spettano all’associazione Code Felici per la gestione in convenzione della struttura pubblica, non vengono erogati da mesi, perché, nel caso specifico, nessuno si prende la briga o la responsabilità di firmare i mandati di pagamento, con le rette ferme a novembre e un credito arretrato di circa 30mila euro.
La Tunno si dice, nel caso la situazione non si sbloccasse, “costretta a riconsegnare le chiavi e la gestione della struttura comunale – scrive ai giudici – in quanto impossibilitati a portare avanti il nostro operato”.
Un allarme molto serio, che vedrebbe 280 cani lasciati a se stessi e una possibile emergenza sanitaria che riguarderebbe non solo gli amici a quattro zampe.

“Nonostante il buon cuore dei cittadini (che hanno risposto portando decine di pacchi di mangime dopo l’appello lanciato dalla stessa Tunno, ndr) – scrive la gestrice – la totale assenza di interesse da parte del sindaco e di tutta l’amministrazione dopo gli innumerevoli solleciti, sta portando al collasso la situazione. Nessuno mi ha chiamata, né contattata e soprattutto nessuno ha versato i soldi dovuti”.
Il problema non è solo quello del cibo, “grazie alla generosità dei cittadini possiamo tirare avanti altri dieci giorni”, ma anche e soprattutto quello delle cure veterinarie: “Non ci sono soldi per le medicine, gli interventi d’urgenza e programmati – continua la Tunno – si rischia così che si diffondano malattie tra gli animali e non solo”.
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