Cea “Barrasso”, libri scomparsi dopo la chiusura. Nessun segnale sui radar comunali

Oltre al danno la beffa per il Centro Educazione Ambientale “Barrasso”, o almeno per ciò che ne rimane dopo la lenta agonia che lo ha portato alla chiusura. Quello che per Sulmona era un presidio culturale è svanito nel silenzio generale. E con esso sono scomparsi anche testi, libri e volumi nell’indifferenza generale del Comune. Sui radar degli uffici, nei fatti, non compare alcun segnale in merito alla localizzazione dei testi. Lo annuncia il blog Casa di Vetro, dopo quattro accessi civici effettuati dal suo creatore, Marco Alberico, ai quali il Comune di Sulmona ha dato risposte tardive, oltre che discordanti tra loro.

I primi due accessi civici sono stati inoltrati al Comune il 10 e il 12 gennaio. Richieste di trasparenza non finalizzate unicamente per conoscere quale sia stato il destino dei libri, ma anche per sapere che fine abbia fatto l’attrezzatura tecnico-scientifica del Centro. Quesiti ai quali la risposta è stata quella del silenzio. Tant’è che si è reso depositare il Riesame, trascorsi i 30 giorni previsti dalla legge, il 28 febbraio scorso presso gli uffici comunali. Da Palazzo San Francesco è stato risposto al blog della trasparenza che “è stata fatta richiesta alla Ditta appaltatrice incaricata della gestione dell’archivio comunale di fornire documentazione utile e disponibile concernente il Centro di Educazione Ambientale Barrasso”.

Documentazione mai giunta, che ha portato prima a un nuovo accesso civico il 12 aprile (non evaso) indirizzato ai funzionari comunali e all’Assessore alla Cultura, Andrea Ramunno. Poi un altro Riesame, indirizzato al Responsabile della Trasparenza di Sulmona. Un buco nell’acqua, in quanto la nuova verifica di ulteriore documentazione, fatta ai Dirigenti dell’Ente come ha specificato la Segretaria comunale Giovanna Di Cristofano, non ha condotto a nulla. E tanto è bastato agli uffici per ritenere concluso l’accesso civico. Insomma, nessuno ha avuto l’accortezza negli anni di tracciare i libri e il materiale tecnico-scientifico del Cea “Barrasso”. E nessuno lo farà, dato che strumenti, in mano agli uffici comunali, sembrano non esserci. In teoria ci sarebbe ancora da sentire il parere della Ditta appaltatrice che gestisce l’archivio comunale di Sulmona, che al momento non si è ancora espressa nonostante la richiesta degli uffici di fornire la documentazione in merito al patrimonio culturale del Cea.

Un lento declino quello del centro “Barrasso”, con svariati tentativi di salvataggio. Nel 2010 l’amministrazione Federico scongiurò la chiusura. Fondamentali le attività avviate in collaborazione con cooperative e il polo sulmonese dell’università dell’Aquila. L’ultimo respiro è avvenuto sotto la giunta guidata da Peppino Ranalli: il Cea venne affidato all’associazione Physis che, causa scarsità di risorse economiche, non è riuscita a fare molto, sancendone così la chiusura pochi anni più tardi. Sono rimaste solo delle idee, invece, quelle proposte negli anni da parte di Cogesa prima e dall’associazione Sulmona Trekking. La partecipata avrebbe voluto rimettere su l’ufficio, ma era un progetto legato alla Caserma De Amicis. L’associazione Sulmona Trekking aveva in mente di portare tutto il patrimonio nel cuore del Parco “Daolio”, tanto da portarsi avanti con gli accatastamenti, salvo poi scontrarsi con un restrittivo bando di concessione.

1 Commento su "Cea “Barrasso”, libri scomparsi dopo la chiusura. Nessun segnale sui radar comunali"

  1. Alberico Evani | 24 Maggio 2024 at 19:09 | Rispondi

    Ma esattamente chi è Marco Alberico?

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