Centrale Snam: l’Italia è già capace di rispondere alle crisi e ai picchi di domanda

L’hub del gas, così come abbiano imparato a conoscerlo in questi mesi non è altro che un complesso sistema di infrastrutture volto a importare gas nel nostro Paese per poi esportarlo in Europa. Il progetto ci riguarda da molto vicino perché il metanodotto Rete Adriatica e la centrale di compressione Snam di Case Pente ne fanno non solo parte, ma ne compongono una dorsale fondamentale. I presupposti economici di questo progetto sono da sempre due: la sicurezza degli approvvigionamenti energetici e in questo senso il cercare di rendersi il più indipendenti possibile dal gas russo; l’utilizzo di una fonte fossile meno inquinante di carbone e petrolio, nella transizione verso un modello di produzione dell’energia più sostenibile.

Ieri però è stata resa nota una relazione dell’associazione MedReg Gas che riunisce 25 authority dell’energia di 21 paesi mediterranei, che contiene un monito che metterebbe in crisi l’intero impianto dell’Hub del gas. In due passaggi MedReg Gas sostiene: “In termini di barriere che riguardano i piani di investimenti, i membri di MEDREG indicano l’insufficiente domanda di mercato come il principale problema – e poco più avanti – guardando alla capacità di stoccaggio e rigassificazione rispetto alla domanda, Spagna, Portogallo, Italia e Francia sono i paesi più sicuri nel rispondere ai picchi di domanda e alle crisi”.

“Parole inequivocabili – dichiara la Stazione Ornitologica Abruzzese – che sono una pietra tombale sulle giustificazioni di SNAM e Governo rispetto alla necessità per il paese di realizzare nuovi gasdotti, stoccaggi e rigassificatori. I dati ufficiali ci dicono che i consumi di gas in Italia sono in forte calo rispetto al picco del 2005 (86,3 Miliardi di mc standard nel 2005 contro una stima di 74,7 miliardi del 2017; -13,5%), quando evidentemente la rete esistente ha tranquillamente distribuito il gas trasportato, segno che non servono nuove infrastrutture. In realtà queste opere in Italia si fanno esclusivamente perché vengono caricate sulle bollette degli italiani per cui vi è un interesse da parte dei proponenti anche solo a costruirle e a manutenerle, senza considerare la reale efficienza ed economicità del sistema per i cittadini (a parte i costi ambientali e sanitari). Inoltre l’idea è quella di commerciare gas verso il Nord Europa trasformando l’Italia in un polo logistico degli idrocarburi, il cosiddetto Hub del gas”.

Dunque secondo Soa le ragioni che spingono da anni il movimento No Snam ad opporsi al metanodotto Rete Adriatica trovano fondamento anche in questa relazione delle authority dell’energia dei Paesi mediterranei e le infrastrutture legate all’Hub del gas come già ribadito nella manifestazione del 21 aprile di Sulmona, generano profitti solo per Snam e pochi altri, scaricando rischi e i costi sull’intera popolazione.

Savino Monterisi

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