Chiusura tribunali, dal governo la proroga di un anno

La data di chiusura dei tribunali minori abruzzesi slitterà di un anno: è quanto prevede un emendamento che lo stesso governo ha sottoscritto e che sarà discusso nei prossimi giorni prima dell’approdo in Aula venerdì della legge di Bilancio.
L’emendamento inserito nell’elenco delle proroghe da fare e che riguardano diverse materie e diversi dicasteri, prevede in particolare che il decreto legge 155 del 2012, la cosiddetta legge Severino sulla riorganizzazione degli uffici giudiziari, acquisti efficacia, per i tribunali di Chieti e L’Aquila (ovvero per quelli ricadenti nelle loro province), a partire dal 14 settembre del 2021, dunque un anno dopo di quanto già aveva previsto l’ultima proroga fatta.
Per i tribunali di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto, si tratta di una boccata di ossigeno che, si spera, darà la possibilità ai diversi presidi giudiziari di far valere le proprie ragioni di salvaguardia con il nuovo governo gialloverde che, d’altronde, nel “contratto del buon governo” prevedeva a pagina 13 che “occorre una rivisitazione della geografia giudiziaria – modificando la riforma del 2012 che ha accentrato sedi e funzioni – con l’obiettivo di riportare tribunali, procure ed uffici del giudice di pace vicino ai cittadini e alle imprese”.
Una promessa che sembrava essere stata tradita dalle parole del Guardasigilli Alfonso Bonafede che meno di un mese fa aveva prospettato la sostituzione dei tribunali minori con non meglio definiti uffici di prossimità. Sportelli insomma, che sarebbero tutt’altro che un tribunale.
Il fatto che a presentare l’emendamento sia stato direttamente il governo, lascia intendere che lo stesso sarà approvato senza problemi, nonostante le preoccupazioni che proprio ieri ha espresso il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio al termine di un incontro al quale erano stati chiamati tutti i 21 parlamentari abruzzesi e al quale si è presentata però solo la senatrice Stefania Pezzopane.
Di Pangrazio e la commissione regionale, che per un anno ha lavorato ad una proposta da presentare al governo, avevano chiesto una proroga di due anni e fissato un incontro con lo stesso ministro il 10 gennaio. Non conoscendo, evidentemente, il testo dell’emendamento governativo che sarà depositato oggi.
Nei fatti subito dopo le vacanze di Natale si potrà cominciare a discutere con maggiore tranquillità della riorganizzazione degli uffici giudiziari in Abruzzo. La commissione regionale ha prospettato a tal proposito più soluzioni, di cui quella prioritaria è la salvaguardia di tutti e quattro i palazzi di giustizia minori. Verosimilmente, però, almeno Lanciano e Vasto potrebbero essere unificati in un unico tribunale, come d’altronde le stesse due città si sono dette disposte a fare. Diversa è la posizione di Avezzano e Sulmona che, per ragioni diverse, non vogliono rinunciare alla propria autonomia di procura e tribunale e chiedono con forza di conservare il presidio giudiziario nelle loro città.
Sarà una battaglia ancora tutta da combattere, con la prospettiva, già dopo l’approvazione della legge di Bilancio e verosimilmente dell’emendamento del governo, di avere un anno in più per studiare strategie e accordi di “pace”.

2 Commenti su "Chiusura tribunali, dal governo la proroga di un anno"

  1. A sulmona non servono tribunali ma fabbriche!!!

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