Cinema Pacifico, l’ultimo film

Un cartello scritto a pennarello appiccicato sulla porta vetro e nient’altro, non una spiegazione del perché e del per come, non una scusa, una giustificazione, neanche una comunicazione all’amministrazione comunale che, pure, quello spazio glielo ha concesso a condizioni ben precise, tra cui quella di restare aperti e garantire una regolare programmazione per tutti e diciotto i mesi del contratto.
“Dal 01 giugno al 31 agosto il cinema sarà chiuso” e questo è quanto.
Chi vuole Dio se lo preghi e chi vuole un film è pregato di andare altrove. Era già successo ad aprile, quando un problema tecnico aveva fatto spegnere il proiettore per una settimana, ma questa volta è diverso.
Ha tutta l’aria di essere un matrimonio fallito, una separazione precoce, quello tra la città di Sulmona e la società barese, che non si sa neanche più quale sia tra affitti e subaffitti, che ha preso in gestione l’unica sala cinematografica della città, quello che una volta era il mitico cinema Pacifico di via Roma.
Il cinema chiude per tutta l’estate e chissà pure se riaprirà a settembre a dispetto della promessa fatta sulla pagina Facebook.
Gli ultimi film di questa settimana: uno alle 17:30 (Kedi la città dei gatti) e uno alle 19:00 e alle 21:15 (Caravaggio), che tocca però andare sempre un po’ prima per evitare che alle 21:16 in assenza di pubblico la sala sia già chiusa.
Poi più niente.
I baresi fanno le valige, il mare chiama e gli incassi languono. Nonostante le spese di gestione non siano state finora così gravose, se è vero come ribadito ieri nella puntata di Auf Wiedersehen anche dall’assessore Bencivenga, che finora i nuovi gestori non hanno ancora fatto le volture di luce a gas, che cioè le bollette le sta pagando la collettività.
Il rischio di impresa è in quelle sedie e quel proiettore di seconda mano smontati dalla Puglia e montati in via Roma: centomila euro, dicono i gestori, che alla fine ci toccherà pure pagare va a finire, magari con una bella transazione di quelle che sa fare solo palazzo San Francesco.
Poco pubblico in questi mesi “anche per una scelta di programmazione sbagliata – ha detto sempre Bencivenga ieri alle nostre telecamere – che è stata troppo distante dai gusti e dalle abitudini del pubblico sulmonese che è di bocca buona”. E lo dimostra, a conferma, invece, i soldout fatti dalla rassegna organizzata dal Sulmonacinema e dal Fermi.
Fine primo tempo, insomma, e chissà che non siano ancora una volta i titoli di coda di un film già visto.

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