Cogesa, bilancio approvato con un buco di circa 2 milioni. Angelilli: “Punto più basso mai raggiunto”

Semaforo verde per il bilancio d’esercizio di Cogesa, nonostante il buco di circa 2 milioni di euro (1,8 per l’esattezza). L’ok è arrivato oggi dall’assemblea ordinaria dei soci, con il 49,58% delle quote favorevoli (595) e il 48,14% dei contrari. A dire di “no” sono al bilancio sono stati Sulmona, Pratola Peligna e Pacentro, tra gli altri.

“Il bilancio che oggi viene presentato alla nostra approvazione – ha commentato il sindaco pacentrano, Guido Angelilli – rappresenta la sintesi dei risultati di una governance che in 3 anni, continuando nella linea già avviata in precedenza, ha portato la nostra società al punto più basso raggiunto fino ad oggi. Dal punto di vista amministrativo questa perdita denota comunque un problema a livello di gestione caratteristica che in tre anni questo CdA non è stato in grado di sanare. Non è accettabile che dopo tre anni si continui a dare colpe alle passate gestioni, semmai ce ne fossero, perché tre anni è un periodo congruo per intervenire e invertire la rotta. Qui invece in tre anni si è continuato con una gestione inefficace e si è arrivati nel baratro”.

Astenuti, invece, i Comuni di Civitella Alfedena, Barrea e Villetta Barrea. Fumata nera, invece, sulla nomina dell’Amministratore Unico individuato in Dante Quaglione. Se ne riparlerà il prossimo 19 gennaio, con la nuova riunione dell’assemblea soci che cercherà di trovare il bandolo della matassa per la nuova governance.

11 Commenti su "Cogesa, bilancio approvato con un buco di circa 2 milioni. Angelilli: “Punto più basso mai raggiunto”"

  1. Sono sempre più convinto che chi ci rimetterà alla fine di questa storia sarà il povero padre di famiglia che costantemente si alza alle 4.30 di ogni santa mattina per garantire un onesto PEZZO DI PANE da portare a casa.

  2. Invece lei sindaco quale contributo ha dato in questi tre anni.

  3. “Colpe del passato se mai ce ne fossero”!?!?!?!?!?!?!?!?!?!

  4. Mi raccomando ,ora invece di nominare un amministratore unico capace e competente,nominate uno dei politicanti da strapazzo che abbondano nel nostro territorio e circondario,perchè non si interrompa la fila degli inetti a caccia di “gloria e lauti stipendi”

  5. E basta con queste storie!
    Sono anni che parlate male del CoGeSa. Ci avete fatto mille campagne elettorali ora anche questa della regione ci volete fare????????

  6. Questo bilancio approvato lo vorremmo vedere anche noi cittadini. Come anche i bilanci degli anni passati. Sono anni che si fa differenziata ma stranamente non se ne vedono utili ma solo passivi. Non vogliamo più delegare a nessuno ciò che appartiene a tutti. Perché Gerardini è stato destituito? Eppure in pochi giorni aveva messo bene in evidenza cosa si celasse dietro alla gestione COGESA!!?? Nella sua esposizione pubblica fatta presso lo Spazio Pingue fatta insieme al Sindaco Di Piero, fu esaustivo e da ciò che raccontò solo quello bastava da fare saltare tutti, ma invece tutti muti e zitti in estrema letizia!!!

  7. Forse per onestà andrebbe detto che in questo 2023 per circa 5 mesi la società è stata amministrata dal vostro prescelto, scalzato da un giudice, il che la dice anche lunga su come i sindaci operino in barba alla legge, e in questi 5mesi non sembra sia cambiato granché (non è che ci aspettava granché) anzi lo stesso si è chiaramente astenuto dal presentare il bilancio che gli competeva e ha scritto nero su bianco che i, debito dipendeva da chi non pagava, cioè i sindaci stessi che però si lamentano del debito. Sindaci, alcuni, che però a seconda di chi amministrava la società hanno deciso di pagare chissà perché. Sindaci che sanno benissimo, e per questo hanno evitato che avvenisse, che ricevere “ingiunzione di pagamento” da cogesa significava dichiarare default, sindaci che, come lo stesso Gerardini ha ammesso, hanno rifiutato di sanare la società anche aumentando le entrate cioè le tariffe. Una società non si risana sperando i soldi crescano sugli alberi o si recuperano i crediti e quindi i comuni saldano il dovuto o si aumentano le entrate ma qui i comuni stessi sono contrari e spesso tagliano i servizi per risparmiare (come la storia del calendario delle raccolte a Sulmona dimostra). Questo Cda non avrà brillato ma se le gestione precedenti non possono essere una scusa neanche lo,scaricabarile dei sindaci può valere come banalizzazione della situazione di cui sono tutti colpevoli visto che l’altro capitolo delle spese, le assunzioni, spesso sono i sindaci a chiederle e comunque è l’assemblea dei soci a votarle, cioè i sindaci.
    Ora vediamo che scelta partoriranno i sindaci, perché sempre loro,scelgono, come nuova governance e come direttore generale. E già da lì si capirà che via si vuole prendere e certo si smetterà di dare colpe al vecchio Cda e ognuno si assumerà le sue finendo questo scaricabarile. Una società gestita da un Cda e da sindaci non si trova in questa condizione per colpe solo del Cda questo è chiaro a tutti tranne che ai sindaci

  8. Polemico, noi cittadini vogliamo leggere le carte, vedere in dettaglio direttamente tutto. Di chiacchiere se ne sono dette in quantità industriale. Abbiamo tutto il diritto di vederci chiaro in tutta questa faccenda che poi in estrema letizia tutti si sfilano o accusano sempre chi lo ha preceduto.

    • Concordo basta mezze verità filtrate alla bisogna e a convenienza. Basta scaricabarile basta additare responsabilità sempre altrove senza che nessuno se ne assuma di proprie. Basta teatrini come quello di ieri basta nomi altisonanti buttati lì a casaccio sapendo già che non possono.

  9. Basta Cogesa !!!!
    Sono arrivati, incoscienti, disonesti e corrotti!!!
    Peggio di così non può andare e non vedo come questi pazzi furiosi possano arrivare a una soluzione che faccia senso.

  10. … leggere le “ Carte”?
    Per capire cosa, poi, non c’è nulla da scoprire… è un libro aperto… è una storia voluta e perseguita con tenacia e bramosia dalla politica, dai piccoli politicanti e dal mondo che ci gira attorno… perseguita come una muta di segugi segue l’Usta del selvatico inseguito… studiata e pianificata dal momento in cui hanno realizzato che con i rifiuti ci si “ mangiava” e anche bene, tra incarichi, posti di lavoro di favore, consulenze… e conseguentemente hanno trasformato una piccola Società a responsabilità limitata in una S.p.A., hanno trasformato un piccolo impianto nato a servizio di pochi Comuni di una realtà territoriale ben circoscritta, nel più grande Detrattore ambientale dell’Abruzzo (altro che San Cosimo… altro che il tubo interrato del Gas)… realizzato vicinissimo alle abitazioni delle marane, a due passi da Sulmona.
    Detrattore puzzolente, inquinante e altamente impattante per un territorio “ Inconcato” tra altipiani e montagne protette da ben 3 Parchi Nazionali.
    Adesso nessuno sa come uscirne fuori… nessuno sa guardare “ Oltre”… nessuno che abbia il coraggio di dire “ BASTA “… perché è chiaro da adesso che così non si può più andare avanti, che l’orizzonte è corto… che la fine è vicina… è vicina perché quel “ SITO “ già da allora appariva limpidamente con chiarezza che sarebbe andato in esaurimento in pochi anni per il progetto che perseguivano, e non servivano menti illuminate per capirlo.
    Oggi Noce Mattei va ripensata e riportata come all’origine, a servizio di pochi Comuni di un territorio limitato e circoscritto… oppure chiuderla del tutto e realizzare un nuovo impianto a servizio della Provincia Aquilana in un nuovo sito idoneo ad ospitarlo con un orizzonte temporale per decenni di vita attiva.
    Dove realizzarlo?
    Magari a metà strada, sull’altopiano di Navelli, dietro le prime colline ubicate a Sud-Ovest, ci sono piccole Valli che potrebbero ospitare un Impianto di trattamento dei rifiuti… non ci sono abitazioni ne insediamenti pastorali, non vi sono corsi d’acqua o sorgenti, e sono lontane dai centri abitati e dalla vista… ma facilmente raggiungibili dall’arteria stradale: Statale 17.

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