D’Annunzio e Fiume, acque agitate in Regione

Sui festeggiamenti riguardanti le celebrazioni della vicenda di Fiume, di cui fu protagonista Gabriele D’Annunzio, non si quietano le acque tra maggioranza ed opposizione in Consiglio regionale. Da una parte c’è Lorenzo Sospiri che ne decanta l’importanza come “vetrina per tutto l’Abruzzo non solo per la città di Pescara” dall’altra c’è Silvio Paolucci che parla di poca chiarezza.

Andando per ordine. “Come consiglio regionale abbiamo immaginato una celebrazione di quella che fu la vicenda di Fiume attraverso una rigorosa ricostruzione storica – ha dichiarato Sospiri -. Derubricare questa esperienza come una vicenda fascista è un falso storico. Al contrario l’impresa di Fiume si ricorda anche per la Carta del Carnaro, varata nel 1920, scritta dal sindacalista Alceste de Ambris e modificata in parte dallo stesso D’Annunzio che rappresentò un’avanguardia storica, legislativa, culturale e sociale all’interno del XX secolo dal momento che riconosceva numerosi diritti per i lavoratori, il suffragio universale maschile e femminile, l’esercizio delle fondamentali libertà di pensiero, di parola, di stampa, di riunione, di associazione, di religione e di orientamento sessuale. D’Annunzio non era né di destra né di sinistra fu un grande abruzzese e basta”.

Sospiri parla ancora di diversi appuntamenti, in diversi ambiti e luoghi dannunziani e della regione che vorranno collaborare. A proposito sarà pubblicato un bando “per raccogliere, in totale trasparenza, contributi e sponsorizzazioni da tutti coloro che vorranno aiutarci a fare un grande evento”.

E le altre manifestazioni importanti? Perché qui in gioco ci sarebbero 150mila euro. “So che ci sono tanti eventi culturali prestigiosi che meritano attenzione in Abruzzo e sono certo che il governo regionale terrà conto anche di queste situazioni – ha aggiunto Sospiri -. Il nostro non è un evento qualunque ma come già ricordato sono dei festeggiamenti unici nella ricorrenza del centenario del grande poeta abruzzese. Ricordo infine che i fondi stanziati sono il frutto di risparmi ed economie di capitoli di bilancio del consiglio regionale e della giunta regionale”.

Perplessità sulla portata del finanziamento a parte, Paolucci commenta: “Sul progetto al centro del sostanzioso contributo non c’è chiarezza (giornate di studi, convegni, o riproposizione di stantìe operazioni di gemellaggio transadriatico, in questo caso tra Pescara, città natale di d’Annunzio, e Fiume, con relative passerelle di politici più o meno rappresentativi?)”. Per Paolucci c’è “Il timore che dietro tutto questo possa nascondersi null’altro che una celebrazione sovranista, sostenuta da interventi ad hoc di studiosi di un unico orientamento storiografico, proprio quando sull’esperienza fiumana il campo di studi si sta mostrando sempre più ampio e articolato, una celebrazione da realizzare con i soldi del contribuente regionale, c’è e pare consistente”.

“Ecco perché – sottolinea – sarebbe stato opportuno che questa manifestazione fosse stata inserita non con un provvedimento ad hoc, che può ingenerare legittime rivendicazioni verso altre manifestazioni di spessore, ma all’interno di un complessivo progetto di finanziamento per eventi culturali”.

S. P.

Commenta per primo! "D’Annunzio e Fiume, acque agitate in Regione"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*