Intrenalizzazioni alla Asl, la Cgil: “Provvedimento discriminatorio”

“Il tema del personale va affrontato nel suo complesso e nella sua complessità, programmando una strategia occupazionale che non lasci nessuno per strada”.

Così la FP CGIL L’Aquila in un comunicato a firma del segretario generale Anthony Pasqualone, commenta la risoluzione relativa all’assunzione degli operatori socio sanitari operanti al servizio della ASL1, approvata nella giornata di ieri dalla V commissione consiliare della Regione Abruzzo “salute, sicurezza, sociale, cultura, formazione e lavoro”. Proposta dai consiglieri Santangelo, Scoccia, D’Addazio e La Porta la risoluzione “impegna il presidente della Giunta regionale e l’assessore competente ad assumere ogni iniziativa utile nei confronti della ASL1 affinché proceda ad attivare tutto quanto necessario per l’assunzione degli operatori socio sanitari, nel rispetto del piano dei fabbisogni del triennio 2024-2026, attivando quanto normato alla lettera c) dell’art. 1, comma 268, della legge 30 dicembre 2021 n. 234” come recita il testo.

Diverse le perplessità della FP CGIL su una risoluzione che, invece di unirle in un unico piano straordinario di assunzioni, divide “nella più classica guerra tra poveri” le diverse tipologie di personale: quello idoneo nelle graduatorie da quello precario non ancora stabilizzato, il personale esternalizzato dal personale che ha risposto agli avvisi pubblici, a quello che ha fatto domanda di mobilità, solo per citarne alcuni. Stessa sorte per le altre figure professionali “lasciate per strada” da un deliberato che, occupandosi solo di OSS, dimentica i tanti educatori, mediatori e maestri d’arte operanti all’interno delle cooperative, la cui precarietà andrebbe ad incidere negativamente sui livelli occupazionali “in barba al processo di integrazione dei servizi socio sanitari” come afferma il comunicato. A rischio anche il personale amministrativo la cui stabilità e continuità occupazionale è messa in pericolo da un vuoto normativo della legge 234/2021 già a suo tempo evidenziato dalla FP CGIL.

Anche sull’effettivo fabbisogno del personale permangono forti dubbi per la sigla sindacale che sottolinea l’incongruenza di una decisione presa considerando “una scopertura di OSS pari solo a 20 posti carenti” laddove invece 30 sono gli operatori potenzialmente in possesso dei requisiti di legge per l’internazionalizzazione.

É evidente come, evitando una complessiva discussione sulle politiche di assunzione, la V commissione abbia preferito un approccio parziale al problema, approvando una risoluzione non inserita in un programma di internalizzazione con il concreto rischio di ricorsi e contenziosi che potrebbero bloccare le procedure di assunzione. “Scontiamo – continua la FP CGIL – l’assenza di Linee Guida regionali, condivise con le organizzazioni sindacali, che possano fornire uno strumento unico e ugualitario a tutte le ASL abruzzesi con specifiche e precise direttive” utili alla programmazione di un piano straordinario di assunzioni che risolva definitivamente l’annoso problema del precariato.

In attesa di convocazione da parte della commissione, la FP CGIL promette di seguire la vicenda “con particolare attenzione nell’interesse delle lavoratrici, dei lavoratori e di tutta la cittadinanza bisognosa delle prestazioni socio sanitarie”.

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