Discarica sul sentiero turistico, scoperti i responsabili

Non li hanno presi con le mani nel sacco, ma nel sacco, anzi nei sacchi, c’era materiale a sufficienza per fare il loro identikit. Così la polizia locale dell’Unione delle Terre dei Peligni e la polizia provinciale, hanno scoperto i responsabili dell’abbandono di rifiuti fatto giovedì scorso lungo il sentiero dei peligni, quello che dovrebbe essere insomma uno dei fiori all’occhiello della proposta turistica del territorio.

In verità gli abusivi dei rifiuti non hanno colpito solo ai piedi dell’eremo di San Terenziano, nel Comune di Corfinio, ma il loro contributo all’inciviltà lo hanno dato, il giorno dopo, anche lungo una traversa della strada provinciale 51, al confine con il viale della stazione di Sulmona, dove sono stati ritrovati, anche qui, diversi quintali di rifiuti abbandonati.

Stessa metodologia e, soprattutto, stesso tipo di immondizia: avanzi e scarti di lana e di materiale edile. Insomma per le due polizie che si sono occupate delle discariche abusive scoperte, non è stato difficile mettere insieme i pezzi del puzzle, fino ad arrivare ad un ex opificio di Sulmona in via di smantellamento. E’ qui che il disegno si è ricomposto: lo smantellamento del capannone e di quello che c’era dentro, infatti, era ancora in corso e il materiale di risulta senza una destinazione identificata.

L’indagine, condotta dal comandante della polizia locale Carmine Di Berardino e dall’ispettore della provinciale Roberto Santilli, è ancora in corso e per il momento sono almeno due le persone che dovranno rispondere del reato di abbandono illecito di rifiuti: l’esecutore materiale dell’abbandono, un cittadino di origine rumena che evidentemente si era fatto carico di smaltire i rifiuti, e il proprietario dell’ex opificio.

Chissà se come aggravante, potrà essere fatto valere il danno all’immagine per il turismo della Valle Peligna.

1 Commento su "Discarica sul sentiero turistico, scoperti i responsabili"

  1. l’abbandono dei rifiuti è un vile reato. senza vergogna e per due spicci. per evitarlo però forse l’ente deputato alla raccolta potrebbe esser più vicino ai cittadini ed artigiani con piazzole di conferimento gratuite. altrimenti ci costa di più la rimozione! meditate!

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