Discarica, un piano che “puzza”

Ha un piano preciso l’amministratore unico di Cogesa, Vincenzo Margiotta, per eliminare i miasmi della discarica di Noce Mattei: trasferire l’organico, ovvero la puzza, direttamente a Navelli, senza più stoccarlo a Sulmona. Lo ha raccontato l’altro giorno nella commissione di Controllo e Garanzia del Comune di Sulmona che lo ha convocato in audizione, visto che il controllo analogo è molto analogo e poco di controllo.

Secondo Margiotta gli accorgimenti che sono in corso nell’impianto delle Marane, e che in realtà sono stati prescritti da Asl e Arta, ma soprattutto l’eliminazione dell’umido, consentiranno di azzerare i disagi per i cittadini residenti.

Peccato, però, che a quanto pare il piano di Cogesa non è attuabile, perchè la discarica di Pagano a Navelli, che Cogesa ha opzionato con 50mila euro, non è altro che un terreno agricolo e che tale rimarrà, come spiega il sindaco del centro aquilano, Paolo Federico: “Non riapriemo mai la discarica”.

In effetti la discarica di Navelli è chiusa dal 2007 e formalmente dal 2009 è scaduta l’autorizzazione all’esercizio. Non solo: l’area è classificata come zona agricola secondo il piano regolatore del 2003 e l’amministrazione comunale non ha alcuna intenzione di apportare variazioni. Tant’è che lo scorso anno, quando la Regione provò a riattivare l’autorizzazione all’esercizio della discarica, contando sulla sospensione che aveva subito, il Comune la diffidò formalmente, annunciando, nel caso, di essere pronto a ricorrere alla procura. E poco importa se nel piano regionale dei rifiuti (che vale la pena di ricordare che ad oggi è bloccato) preveda altro. La discarica di Navelli è di fatto “avviata alla morte”, ovvero soggetta a controlli periodici fino alla sua definitiva inattività.

Dunque il piano di Margiotta, spacciato come risolutivo in commissione, è da buttare al secchio: carta o organico, siamo sicuri che al Cogesa sapranno distinguere. Per il terreno opzionato a Navelli, invece, c’è sempre la possibilità di avviare una bella coltivazione di zafferano: d’altronde l’impresa agricola è quella che manca alla multiutility del Centro Abruzzo.

5 Commenti su "Discarica, un piano che “puzza”"

  1. arrestatelo

  2. No fategli la differenziata anche a lui….

  3. direi a chi preposto al controllo di verificare i seguenti punti:
    1) il piano previsto nelle autorizzazioni inerenti l’impatto ambientale atteso, in pratica quando fu autorizzata la discarica era previsto un volume commisurato ai soci conferitori dell’epoca, allargando i soci e quindi i volumi e l’inquinamento dovuto alla movimentazione ed ai mezzi è stato presentato un nuovo piano di impatto ambientale?
    2) verificare lo stato di ingresso dell’umido in discarica, i camion dei comuni soci rispettano il peso di viaggio e la tempistica di carico e scarico? se carico umido in estate ovviamente inizia a marcire e metto più materiale risparmiando sul trasporto ma così scarico sui cittadini che vivono nelle vicinanze la puzza che si genera, oltre alle varie violazioni in materia di codice stradale ed ambientale;
    3) siamo sicuri che è tutto umido selezionato ciò che entra a Noce Mattei? come viene controllato?
    4) chi prende soldi nell’attività di intermediazioni di conferimento dei rifiuti e a quali condizioni? fare chiarezza sul bilancio ed illustrare alla popolazione chi sono i signori che beneficiano o hanno beneficiato di tali corrispettivi e a quali condizioni.
    5) perché le opere di mitigazione arrivano ora che si sono formati i comitati dei cittadini e prima la società pensava a fare altro genere di operazioni (immobiliari ad esempio)? la colpa oggettiva è del presidente e del direttore tecnico?

    sarei più tranquillo sapendo che chi di dovere controllasse i punti sopra descritti poi passiamo al resto.

  4. bene,a Cupello, per la stessa puzza,ci sono diverse inchieste, centraline di monitoraggio,ecc l’ex direttore dell’Arta(ecologo) indica le possibili cause ,problematiche ,criticita’,comunque a suo dire tutti reati penali…la discarica di Cupello(Chieti) doveva risolvere problemi,purtroppo li crea,piu’ o meno gli stessi dell’azienda in questione…conferimento di rifiuti fuori regione,non autorizzati dai Comuni soci, forse pericolosi,violazione delle norme,impianti,vasche,ecc,ecc,quindi inchieste,sequestri preventivi delle aree interessate,inclusi alcuni iquietanti,preoccupanti incendi….dunque occorre immediatamente accendere piu’ fari con luce fortissima,l’oscurita’ degli interessi particolari non deve assolutamente prevalere,altro che navelli,o no?

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