Elezioni e candidature, la Forza dei “parenti serpenti”

La location è quella di venticinque anni fa, “il bar più bello, il Gran Caffè” e i “parenti” sono rimasti “serpenti”. Solo che Paola Pelino non è più la moglie dell’avvocato Colaciocchi, come nel film di Monicelli, ma una senatrice della Repubblica al terzo mandato consecutivo, con tutte le intenzioni di farsi il quarto. Al suo fianco il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, che quella poltrona al parlamento non dispiace proprio, e gli altri della famiglia azzurra che alla senatrice e al coordinatore non è che abbiano riservato baci e abbracci: la coordinatrice provinciale Antonella Di Nino, la consigliera comunale Elisabetta Bianchi e poi ancora il vice regionale Luigi La Civita, il responsabile della ricostruzione del cratere Sandro Ciacchi (che non è chiaro se sia intervenuto in veste istituzionale o politica) e il neo coordinatore, che quando si girò “Parenti serpenti”, così come quando nacque Forza Italia, non era ancora nato, Antonio Menchinelli.
Nella sala diversi amministratori ed ex amministratori, più per dovere d’ufficio che per trasporto politico, qualche parente, persino la dirigente del Bilancio del Comune di Sulmona e molte assenze, sia di nomi storici del centrodestra sulmonese, sia di sindaci azzurri che l’invito non lo hanno proprio ricevuto come Marco Moca e Carmine Presutti.
Insomma una reunion territoriale per annunciare la giovane “vittima sacrificale” alla guida di Forza Italia e soprattutto per marcare il territorio in vista delle elezioni politiche ormai alle porte. Perché i giovani e il rinnovamento vanno bene, ma senza esagerare. Con Pagano che è convinto che il voto d’opinione, lui che ha, avrebbe, già sondaggi nelle mani, vincerà e crescerà anche nelle zone interne “dove abbiamo già dato segnali di forte ripresa alle ultime amministrative”.
Il coordinatore si riferisce e cita la vittoria dell’Aquila, quella di Pratola e quella di Avezzano che, da giugno in poi, si sono intestati un po’ tutti. Primo fra tutti l’assessore regionale Andrea Gerosolimo che, però, per Pagano a mala pena esiste, con il “suo partitello personale” e che, dice, non sa “neanche che abbia fondato Abruzzo Insieme”. Lui, Gerosolimo, d’altronde, potrebbe essere una figura ingombrante e che potrebbe ambire ad una delle sette poltrone in ballo e va a finire che si scippa proprio una del centrodestra. A ben vedere alle elezioni per la Provincia dell’Aquila, questo Pagano fa finta di dimenticarlo, Forza Italia non ha neanche presentato un candidato e la bandiera di Forza Italia, a Sulmona, se l’è accollata sola soletta Elisabetta Bianchi, una che nel partito non c’era mai stata, mentre il resto delle truppe e dei Fratelli d’Italia si aggregavano proprio con Gerosolimo a sostegno della Casini.
Sarà pure un voto d’opinione quello di marzo, insomma, ma in qualche modo bisognerà fare i conti con i locali, in fondo c’è l’uninominale dove è il candidato che vince e soprattutto c’è il territorio che, con questa legge appena approvata, reclama l’attenzione che non garantisce il Rosatellum.
“Ci auguriamo che al momento della compilazione delle liste si voglia ascoltare anche il territorio” rompe le righe Antonella Di Nino, subito dopo l’annuncio di Pagano che le liste si sarebbero fatte a Roma.
La Pelino sta a stento sulla sedia, si impettisce e taglia corto: “E’ presto per parlare di liste e di nomi, si vedrà dopo con il presidente”, quel Silvio che, indubbiamente, ha conquistato e stregato tanto da strappargli la promessa di venire a recitare Ovidio a Sulmona per il Bimillenario e, finora, la disponibilità a farla eleggere per ben tre volte.
E insomma in casa azzurra si è aperta la caccia grossa, quella alla poltrona e alle candidature, tanto più che, non lontano dai “parenti serpenti” delle zone interne, ci sono quelli del chietino e del pescarese, passando per il teramano: da Febbo a Sospiri a Chiodi e Gatti, tutti in qualche modo da sistemare, perché come ha detto Pagano “subito dopo le politiche ci saranno le regionali da affrontare”.

1 Commento su "Elezioni e candidature, la Forza dei “parenti serpenti”"

  1. violetta mammola | 24 Gennaio 2018 at 19:44 | Rispondi

    vale naturalmente per tutte le forze politiche che rivendicano ora la rappresentanza dei territori: non era più semplice dire si alla riforma costituzionale che prevedeva il “senato delle regioni”.Più rappresentati di cosi.Ed invece ci dobbiamo sorbire questa penosa e ipocrita manfrina a tutte le elezioni…che sappiamo non essere poche.

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