Funzionario infedele, la Finanza gli sequestra casa

La guardia di finanza mette in cassaforte quel che può, o meglio quel che è riuscita a trovare intestato a Cesidio Spacone, il sessantunenne di Scanno, responsabile dell’area finanziaria del Comune, arrestato la settimana scorsa per peculato continuato e aggravato.
Il Nucleo di polizia tributaria delle fiamme gialle dell’Aquila, in particolare, su indicazione della Corte dei Conti ha sequestrato a Spacone un appartamento dal valore di 82mila euro e un quinto dello stipendio. Un sequestro conservativo in attesa di definire responsabilità e entità degli ammanchi di denaro sottratti dalle casse pubbliche dal funzionario. Secondo l’accusa, in particolare, Spacone si sarebbe appropriato, solo tra il 2016 e il 2017, di 80mila euro di tributi versati dai contribuenti per diversi balzelli (dai rifiuti, all’occupazione di suolo pubblico, dalle contravvenzioni, ai buoni mensa) e di 17mila e 500 euro di indennità che lui stesso si sarebbe attribuito, senza averne diritto.
Le indagini penali condotte dai carabinieri della compagnia di Castel di Sangro, però, stanno analizzando anche altri presunti ammanchi risalenti agli anni precedenti, nonché i conti dei Comuni di Introdacqua e Rocca Pia dove Spacone era condiviso come contabile.
L’inchiesta è scaturita dalla denuncia dello stesso sindaco di Scanno Pietro Spacone nel settembre scorso, dopo una segnalazione dei Revisori contabili.

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