Sentenza beffa, imprenditori locali esclusi dai lavori in paese

E’ una sentenza che sa di beffa quella che, nei fatti, esclude le ditte locali dai lavori pubblici al Comune di Scanno: ieri i giudici del tribunale amministrativo regionale hanno infatti ritenuto inammissibile il ricorso presentato da quattro imprese edili del posto pur ritenendo “fondate nel merito” le loro osservazioni.
A rivolgersi ai giudici amministrativi per fermare l’affidamento fatto a ditte di fuori dei lavori pubblici finanziati dai ministeri con 5 milioni di euro, erano state in particolare le imprese edili Mancinelli, Ascanio, Colarossi e Gavita, contestando la decisione presa dal Comune di ricorrere ad una procedura negoziata affidandosi, tramite sorteggio, agli elenchi dell’Asmel.


Gli imprenditori locali, supportati da una dura polemica politica scoppiata all’indomani degli affidamenti, lamentavano in particolare da una parte la scelta di ricorrere agli elenchi Asmel, dall’altra la mancanza di pubblicizzazione della gara, il fatto che non fosse specificata nel bando la procedura negoziata e la sostanziale carenza di pubblicità alla competizione.
La decisione del Tar è per certi versi sorprendente: i giudici riconoscono nel merito le ragioni dei ricorrenti, ma si dicono impossibilitati ad accogliere l’annullamento delle carte perché, essendo il ricorso collettivo, avrebbero comunque scontentato uno dei quattro attori ricorrenti. Una delle imprese edili, infatti, non risulta iscritta agli elenchi dell’Asmel e questo ha creato, secondo i giudici, una sorta di conflitto di interessi tra gli stessi ricorrenti: se il tribunale avesse deciso di annullare il sorteggio, infatti, avrebbe accontentato le tre imprese iscritte ed escluso la quarta, se avesse invece annullato la scelta di utilizzare gli elenchi Asmel e ricorrere quindi ad un’indagine di mercato, avrebbe accontentato la quarta, ma non avrebbe fatto gli interessi delle altre tre.


“Si tratterebbe evidentemente di capi decisori fra loro incompatibili che il Collegio non può pronunciare, né può decidere a quale delle due presupposte domande, pur fondate nel merito, accordare preferenza”, scrivono i giudici.
A goderne tra i litiganti saranno così, salvo impugnazioni, le ditte edili di fuori che, per il momento, sono le uniche rimaste in corsa per eseguire i lavori.
Si tratta di 5 milioni di euro (non poco per un Comune come Scanno), che serviranno per eseguire i lavori di messa in sicurezza nella ex scuola elementare dove attualmente c’è la sede del Municipio e dove una volta terminati i lavori sarà allestito un museo e una mediateca, nell’edificio ex eremitaggio del Lago, nella chiesa della Madonna del Lago, nella chiesa delle Anime Sante ed in altri punti dove sono necessari interventi di messa in sicurezza del territorio soggetto a rischio idrogeologico come il tratto di via che costeggia il fiume Tasso o la strada che porta alla frazione di Frattura.
I lavori sono per il paese, ma i benefici economici non ricadranno tutti nelle tasche degli scannesi.

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