Fusione dei comuni, Ripensiamo il Territorio rilancia l’appello

L’allarme spopolamento, la perdita dei trasferimenti erariali, il dramma sociale ed economico. Sono argomenti al centro del dibattito lanciato dal movimento Ripensiamo il Territorio tornato ieri a lanciare un appello non solo a Popoli, la cui amministrazione si è aperta alle istanze del gruppo istituendo una commissione ad hoc in Coesione territoriale e Progetto Futuro Popoli, ma anche ai comuni limitrofi. Tocco Casauria, Bussi sul Tirino,Vittorito, Roccacasale, S. Benedetto in Perilliis , Collepietro sono quelli chiamati a raccolta ufficialmente, anche se in realtà pare non ci sia stato fino ad ora un vero e proprio contatto se non tramite mezzi stampa. L’obiettivo, dunque, diventa un serio confronto “per affrontare questa cruciale problematica, per affrontare il tema dello spopolamento e relativo impoverimento, compresa la svalutazione del patrimonio edilizio, dovuto a uno slittamento inesorabile verso le inurbazioni costiere” si legge nella nota del movimento. Si rilancia, dunque, in questo senso l’idea di una progettualità condivisae della fusione amministrativa, tasto sul quale Ripensiamo il Territorio batte ormai da anni senza avere, pero’, un vero e proprio riscontro fattivo al momento.

Si tratta, ribadisce il gruppo, delle”uniche opportunità sulla base di leggi già vigenti, sia nazionali che regionali, che porterebbero denaro nelle casse dei nostri comuni per poter impostare progetti di miglioramento dei servizi e riduzione di tasse”. La fusione permetterebbe, dati alla mano (riportati in tabella), “di avere un afflusso nelle casse comunali di ben 32 milioni di euro in 10 anni, ovvero 3,2 milioni l’anno per sviluppare dei progetti insieme”. Non solo. La fusione permetterebbe di superare il “patto di stabilità”, e gli amministratori comprendono bene che cosa significa, per cinque anni, l’eliminazione dei vincoli per le assunzioni, la sospensione delle regole per la centrale di committenza. “Quindi più servizi, meno tasse, snellimento di procedure, nuove progettualità. Si rimuoverebbe l’economia finora all’asfissia”. Vale la pena tentare, no?

S. P.

 

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