Riaprire il dibattito sulle scuole di quartiere contro il plesso unico, l’idea dei Cinque Stelle

Scuola elementare di Valle Madonna

“Costruiamo la nuova scuola di Valle Madonna”. Esordisce così il Movimento 5 Stelle di Pratola Peligna intenzionato a riaprire la battaglia delle scuole di quartiere contro la costruzione del plesso unico. L’idea dei grillini è quella di rindirizzare i 5 milioni di euro verso la messa in sicurezza della scuola di piazza Indipendenza, con alleggerimento del carico sulla struttura ad esempio con un tetto in legno; e l’abbattimento, con conseguente ricostruzione, della scuola di Valle Madonna appunto che tra tutte è la più sismica tant’è che lo scorso anno scolastico i bambini sono stati trasferiti nella struttura della Provincia; demolizione e ricostruzione anche per la scuola media Colella. “A nove anni dal sisma siamo ancora all’anno zero in termini di sicurezza delle scuole- si legge nella nota Cinque Stelle-. È ora di agire! È un diritto ad una buona istruzione, è un diritto degli alunni e delle famiglie, è un dovere dell’Amministrazione comunale dare sicurezza ed è un diritto una scuola sicura in tempi brevissimi”.

Secondo l’ipotesi del movimento pratolano la scuola di Valle Madonna potrebbe essere ricostruita  nel giro di un anno, con 900mila euro, ad un solo piano per circa 400 metri quadrati. “Così come è stato fatto a Goriano che l’anno dopo il sisma già aveva una scuola bella, efficiente e soprattutto completamente antisismica” dichiara Maurizio Di Cioccio, parte del movimento pratolano.  Sicuramente si tratta di un cambio di rotta non di poco conto, visto che il procedimento per la demolizione dell’ex Itis, lì dove

Scuola antisismica di Goriano Sicoli

il nuovo plesso sorgerà, è davvero a buon punto. “Anche se si deve pagare una penale- prosegue Di Cioccio- se non è così considerevole, probabilemnte sui 100 mila euro, è un cambio che si può ipotizzare. Quello che non vogliamo è che nel tempo le strutture dove attualmente ci sono le scuole diventino dei palazzoni vuoti e degradati, come lo è stato l’ex Itis fino ad ora”.

Contestualmente Di Cioccio pone di nuovo il problema della viabilità, anzi, della crisi nella viabilità che si verrebbe a riscontrare con un plesso unico. Si era ipotizzato in passato un nuovo piano di supporto all’ingresso e all’uscita dalla scuola, si ricorda che il plesso unico sarà costruito nei pressi dell’attuale Iti Leonardo Da Vinci attualmente frequentato da circa mille studenti delle superiori. In questo senso, dunque, le preoccupazione sono lecite se si pensa che effettivamente “non sono state ancora stanziate risorse economiche” e l’ingorgo in quella zona di Pratola è reale.

Maurizio Di Cioccio con Beppe Grillo

E sul rischio di allungare i tempi della “corsa alla sicurezza” per gli alunni pratolani, Di Cioccio aggiunge che per il plesso unico ci vorranno ancora tre anni, tempo utile per intervenire anche sugli istituti già esistenti. “D’altronde era l’idea originaria dell’allora Giunta De Crescentiis che aveva chiesto 4 milioni per portarla a termine, poi sono stati chiesti altri soldi per il plesso unico. L’opposizione Di Nino-Leone è sempre stata contro ed anche la Giunta Di Nino, fin dalla campagna elettorale si era espressa contro, cambiando anche lei la sua opinione. C’è confusione”.

L’obiettivo dei Cinque Stelle è riaprire il dibattito, nelle prossime settimane promettono varie iniziative.

Simona Pace

 

8 Commenti su "Riaprire il dibattito sulle scuole di quartiere contro il plesso unico, l’idea dei Cinque Stelle"

  1. Sempre più convinto che il movimento cinque a livello locale sia ancora troppo lontano dalle idee di cambiamento e rinnovamento che invece a livello nazionale oramai si sono dimostrate.

  2. Franco De Biase | 17 Settembre 2017 at 16:09 | Rispondi

    “Anche se si deve pagare una penale- prosegue Di Cioccio- se non è così considerevole, probabilmente sui 100 mila euro, è un cambio che si può ipotizzare”
    FENOMENI !!!

  3. Il polo unico su via per prezza sarà un disastro epocale per pratola. Costringerà la quasi totalità dei genitori/nonni a portare i bimbi a scuola con l’auto, se ci riescono, con quello che ne consegue in termini di costi, traffico, inquinamento, sicurezza. Un costo enorme per i pratolani da sostenere per un secolo. Chi ha fatto questa scelta probabimente ha visto troppi filmetti americani con genitori professionisti che accompagnano i figli a scuola con il suv. Quando i pratolani piangeranno per questa “urbanistica d’avanguardia” sarà troppo tardi.

  4. Ribadisco il concetto…dispiace vedere il movimento 5 stelle locale avvitarsi su una questione che seppure non condivisibile nella sua origine, mettere in sicurezza le scuole esistenti sarebbe stata forse la scelta migliore, ad oggi risulta essere poco percorribile,alimentando il classico costume degli amministratori della nostra valle degli ultimi decenni, ovvero di presentare progetti che non hanno seguito nella realtà. Il polo unico al momento è un fatto reale con fondi reali da non farsi sfuggire. Una volta compreso ciò la stessa comunità pratolana dovrebbe anzi pretendere dall’amministrazione attuale e futura un maggiore impegno da investire ad esempio in un nuovo piano sulla viabilità urbana e magari iniziare a pensare seriamente ad un nuovo punto di collegamento dalla stessa area al quartiere di Valle Madonna poco distante, permettendo un maggior respiro ad una zona altamente abitata e che ad oggi risulta ancora collegata al paese da un solo accesso.
    In ultimo bisogna anche abbandonare l’idea di un danno irreparabile per le zone dove oggi sono le scuole “non sicure”. Tutte le città sono mutevoli nel tempo, a volte la causa sono eventi calamitosi, altre volte, come in questo caso sono dovute a scelte degli uomini che le abitano. Credo che la stessa cosa se interessasse un qualsiasi paese del Nord Europa sarebbe vista come occasione di ripensare il proprio spazio urbano, qui invece si cerca sempre di esasperare gli animi forse con l’intento reale di lasciare tutto immutato, anche se nel male.

  5. Fede, leggo tutto fumo. Che significa “investire in un nuovo piano sulla viabilità urbana”? Spostare il centro abitato? Realizzare strade sopraelevate sopra i fabbricati? E con che soldi? Ma è così difficile da capire, come tra l’altro previsto dalla legge, che le scuole inferiori devono stare vicino alle abitazioni perchè i bambini devono poter andare a scuola a piedi? Spostare la residenza anziani in pieno centro e la scuola elementare fuori paese farebbe ridere un “nordeuropeo” e pure i polli si sentono già ridere.

    • Per quanto riguarda il fumo forse sarà il caso di aprire le finestre del locale che frequenta in modo da fare anche entrare ossigeno ed aria pulita. Come ho detto sono anche io perplesso sulla soluzione finale, tuttavia le amministrazioni passate hanno voluto intraprendere questa strada e sono giunti ormai ad un punto quasi di non ritorno per diversi motivi tra cui, quello economico, chi se non la collettività pagherà le sanzioni per la mancata realizzazione della struttura approvata? (non credo sarebbero soltanto 100000 €); quello dei tempi, l’iter ora è giunto nella fase ultima, per cui in tempi ragionevoli (2/3 anni) i bambini di Pratola potranno frequentare la scuola in uno spazio realmente sicuro, differentemente si dovrebbe cominciare daccapo senza avere la certezza di poter usufruire dei soldi stanziati o di altri fondi.
      In merito al piano sulla viabilità naturalmente il riferimento va ad una razionalizzazione del traffico cittadino, favorire il trasporto pubblico, se invece mi parla di spostare il centro abitato inizio a farmi un’idea sul tipo di fumo che vede davanti. Inoltre se parliamo di distanze le faccio un esempio, dalla stazione ferroviaria alla sede del nuovo plesso scolastico (punti estremi) abbiamo poco meno di 2 km; non mi sembra che ci troviamo di fronte a spazi siderali. Ultima considerazione su l’apertura di un nuovo accesso al quartiere di Valle Madonna: nessuna strada sopra i fabbricati, il dislivello tra via valle Madonna e via per Prezza è di soli 10/15 metri, secondo lei nel 2017 questo può rappresentare veramente una difficoltà tecnica?
      Su una cosa le do ragione invece, ho sbagliato a prendere a riferimento realtà oltre confini, di cui senz’altro lei è un conoscitore; ce ne sono anche sul suolo nazionale, consiglio di vedere ad esempio quanto fatto a Mondovì dove una volta scelto il tipo di strada da percorrere (lo ha fatto un amministratore) i restanti soggetti si sono limitati ad esigere che tutto si svolgesse con la massima trasparenza, perchè anche se la soluzione non era condivisibile in pieno era pur sempre una occasione di ripensare e riqualificare uno spazio urbano aumentando il vaore sociale.
      Adesso resta l’ultimo serio problema…quello dei polli che ridono.

  6. Due km sono pochi? Ascensore o sottopasso da valle madonna? Con che soldi? E che si risolve? Il trasporto pubblico per 600 bambini? Quale trasporto pubblico? 40 pulmini con tanto di autista? Sento i polli ridere ancora e più forte di prima. Il fumo è diventato più denso quindi chiudo la finestra perchè viene da fuori, mescolato con un odore fastidioso.

  7. Senta facciamo così, poiché iniziò ad averla a cuore, tenga la finestra e la porta ben chiusa almeno per i prossimi due o tre anni, il tempo di lasciare spazio a chi veramente vuole adoperarsi per il bene comune del paese. Poi sempre se vorrà potrà uscire e lamentarsi del tempo che passa.
    E mi saluti i polli.

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