Si chiamo Hóros il nuovo album del compositore Paolo Cavallone, cd pubblicato dalla Tactus di Bologna, con musiche edite da Rai Com. Un lavoro che sarà presentato in anteprima mondiale, sabato 12 maggio 2018, alle ore 21.30, all’Auditorium Fondazione Banca del Monte di Lucca, dal noto musicologo Renzo Cresti, in occasione della nuova stagione dell’associazione Cluster.
Sulmonese, classe 1975 Cavallone è considerato uno dei “talenti più interessanti della scena musicale contemporanea” da Rondò. La rivista Musikbox ha definito le sue composizioni “affascinanti e complesse” e Italia Oggi come “autentici gioielli” di musica contemporanea, sono proposti in sale prestigiose.
“Assistere al fluire degli stimoli sonori del mondo contemporaneo è come trovarsi di fronte a un immenso caleidoscopio dalle infinite possibilità- spiega l’artista- Diventa dunque necessario inquadrare da diverse prospettive il gesto interiore e musicale, al fine di ottenere differenti configurazioni dell’oggetto sonoro” un processo di decontestualizzazione e ri-contestualizzazione che accoglie dunque i vari modi del fare musica della contemporaneità. Cavallone aggiunge “Penso che più che mai il concetto di possibilità e quello di necessità, oggi, musicalmente, possano coincidere.” La title track è stata registrata da Radio New Zealand in occasione della prima mondiale di Hóros nel 2012.
In uscita il 1 giugno in tutto il mondo nei negozi tradizionali, negli store digitali e sulle piattaforme streaming, comprende registrazioni effettuate in Italia, Francia e Nuova Zelanda, mirabilmente eseguite da interpreti della scena musicale internazionale come Roberto Fabbriciani, Rohan de Saram, Magnus Andersson, Pascal Gallois, il Quartetto Guadagnini, il gruppo da camera Stroma Ensemble e l’Orchestre Symphonique de Bretagne (OSB), diretti rispettivamente dal neozelandese Hamish McKeich e dal francese Aurélien Azan-Zielinski. Ben due bonus track affidate al sassofono di Gaetano di Bacco e alla chitarra di Antonio D’Augello. La voce recitante è quella dell’attore Pietro Becattini.
Il direttore artistico, il compositore Girolamo Deraco spiega come l’associazione da circa dieci anni sia impegnata a sostegno della musica contemporanea attraverso concerti e presentazioni di libri e musica. “Questa apertura estetica di Paolo Cavallone è il suo marchio di novità, per non dire rivoluzionario all’interno di una standardizzazione post-avanguardistica che si è realizzata negli anni in cui lui ha iniziato ad operare: liberarsi da tale canonizzazione, da tale parametro, per mostrare, invece, che ogni parametro è frutto e fruttuoso di altri parametri, credo che sia il grandissimo merito e anche la grande prospettiva dell’estetica di Paolo Cavallone” le parole di Carlo Boschi.
Un messaggio compositivo ed anche etico, una dimensione, sottlineano, necessariamente internazionale. I brani contenuti nell’album sono editi da Rai Com. L’opera riprodotta in copertina del Cd è Chet III del pittore Luca Di Gregorio.
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