I comitati tornano in via Tratturo: le domande senza risposta della villa nel parco urbano

Chiedono di “acquisire le necessarie informazioni per comprendere e valutare se la procedura sia stata corretta e se le norme che disciplinano la materia siano state rispettate”.

Sono i comitati cittadini per l’ambiente che al sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero si rivolgono ancora una volta per avere chiarimenti sulla vicenda della costruzione in via Tratturo, “quella baracca abusiva, di legno e con copertura in eternit, trasformata in una villa privata di circa 400 mq in un’area destinata a parco urbano e territoriale”. Chiarimenti che i comitati si aspettano dal primo cittadino di Sulmona chiamato a rispondere alle tante domande rimaste finora senza riscontro.

A partire da come sia stato possibile “rilasciare il permesso a costruire sulla base di un atto principale, il nulla osta della Regione, annullato per decreto del ministero per i beni culturali ed ambientali” e come mai una baracca abusiva descritta dallo stesso proprietario come “adibita al ricovero di materiali ed attrezzature edili” sia divenuta “improvvisamente un ufficio”. Un ufficio che, notano con ironia i comitati cittadini, “può funzionare senza corrente elettrica, senza allaccio di acqua potabile, senza servizi igienici e senza numero civico”.

Domande che riguardano anche la corretta applicazione delle norme edilizie tra cui quelle contenute nel Piano regolatore generale del Comune di Sulmona che destina l’area dove “una villa privata è costruita al posto di una baracca abusiva” a parco urbano e territoriale, ovvero zone nelle quali “gli interventi di esclusivo carattere pubblico hanno come fine la salvaguardia e la valorizzazione ambientale, ecologica, naturalistica del patrimonio esistente”. Un’area, continuano gli scriventi comitati dove “non è consentito neppure erigere una baracca” in quanto sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi della legge 431/1985 e nella quale la Regione avrebbe addirittura “eliminato un diritto, lo spazio di parco pubblico che spetta ad ogni cittadino, che discende da una legge nazionale” quale il D.M. n. 14444 del 1968.

Come sia stato possibile tutto questo, si chiedono gli ambientalisti di fronte ad una costruzione realizzata vicino alla chiesa di Santa Maria di Roncisvalle, monumento vincolato dallo Stato e “ad una distanza di appena dieci metri da un fiume iscritto nell’elenco delle acque pubbliche, qual è il fiume Gizio”. Come è stato possibile “cancellare e seppellire” il canale adduttore che serviva l’antico mulino sito nei pressi della nuova costruzione per consentire di realizzare una villa che, nonostante “tanti e tali interrogativi” può usufruire degli incentivi del Superbonus del 110 per cento?

Domande alle quali i comitati cittadini pretendono risposte esaustive per far luce su una vicenda che il sindaco ha il dovere di chiarire nei confronti di chi “lo ha scelto attraverso libere elezioni come garante della legalità e della corretta amministrazione della cosa pubblica”. A chi, del resto, concludono i comitati cittadini per l’ambiente, dovrebbero rivolgersi i cittadini per avere i necessari chiarimenti se non al sindaco, “diretto interlocutore dei cittadini nel nostro Stato di diritto”?

8 Commenti su "I comitati tornano in via Tratturo: le domande senza risposta della villa nel parco urbano"

  1. Ma al Comune esiste un Ufficio Tecnico che può dare spiegazioni in merito? Se non vuole darle intervenga la Procura,la Finanza ,la Corte dei Conti ecc.

    • internet ha rovinato la mente | 9 Luglio 2024 at 14:15 | Rispondi

      L’ufficio tecnico non deve dare risposte a nessuno che non sia il tecnico che ha presentato il progetto o il committente, esiste la privacy, altrimenti uno si sveglia la mattina è chiede informazioni sugli immobili di chiunque…..,accendere il cervello prima di scrivere commenti inutili

      • Sempre salvo terzi. Quindi si fa accesso civico

        • Internet ha rovinato la mente | 9 Luglio 2024 at 20:03 | Rispondi

          Il salvo terzi riguarda chi può valere diritti sui terreni o immobili limitrofi, un cittadino non può fare accesso agli atti su documenti che non sono intestati a lui, volete fare gli “splendidi” andate dai vigili urbani e fate denuncia per abuso edilizio, e lì potete richiedere gli atti

        • Internet non ha la mente | 9 Luglio 2024 at 20:05 | Rispondi

          Il salvo terzi riguarda chi può valere diritti sui terreni o immobili limitrofi, un cittadino non può fare accesso agli atti su documenti che non sono intestati a lui, volete fare gli “splendidi” andate dai vigili urbani e fate denuncia per abuso edilizio, e lì potete richiedere gli atti

      • Marco Sciarra | 9 Luglio 2024 at 18:39 | Rispondi

        … toc toc … toc toc… toc toc… è inutile bussare qui non vi aprirà nessuno …

  2. Sono soldi pubblici perciò!tutti i cittadini che pagano le tasse hanno diritto di sapere.Poi perché non rispondere se e’ tutto regolare?!!

  3. Onore ai comitati cittadini per l ambiente. BRAVI, non mollate!

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