Il “Capitale disumano” ai tempi dell’alternanza scuola-lavoro

“Siamo tutti in alternanza scuola lavoro”. L’incipit di per sè inquietante e quello che si trova in “Capitale disumano” (Manifestolibri), libro di Roberto Ciccarelli, giornalista de Il Manifesto, potrebbe essere una descrizione della realtà non proprio idilliaca. L’autore presenterà il suo libro venerdì 7 dicembre, alle ore 17.30, presso al sala conferenza della Camera del Lavoro di vico Del Vecchio. Il testo ripercorre la più grande trasformazione della scuola dagli anni Sessanta a oggi.

Il progetto di alternanza scuola-lavoro è analizzato come “un nuovo esperimento sociale, il più grande nella storia della scuola italiana”, 1,5milioni i ragazzi coinvolti. Nonostante sia stato sospeso dal nuovo governo, il sistema è ancora attivo per l’ultimo triennio delle superiori. “Nella società della piena occupazione precaria- si legge- siamo tutti in formazione continua perché vaghiamo nei gironi di chi cerca un lavoro e in questo ha trovato la sua occupazione”.

“L’alternanza scuola lavoro è uno degli snodi del nuovo sistema delle ‘politiche attive del lavoro- si spiega- che sarà perfezionato dalla riforma dei centri per l’impiego contenuta nel cosiddetto ‘reddito di cittadinanza’: il sussidio di povertà vincolato al lavoro gratuito e obbligatorio proposto dal governo italiano”.

Dalle riforme su scuola e università fino al mercato del lavoro, quindi, “Capitale disumano” è un’inchiesta che “rovescia il piano del discorso e mostra come abbiamo interiorizzato un potere che cambia le mentalità, i comportamenti e l’antropologia. Una scuola, un’università dove sia possibile praticare questa facoltà e la capacità di creare il valore più importante: l’uso della vita come mezzo di se stessa, non come strumento in mano alla tirannia delle competenze o della formazione continua a un nuovo precariato”.
Sarà presente l’autore introdotto da Edoardo Puglielli. L’incontro è organizzato da Altrementi Valle Peligna, Collettivo Studentesco e Fillea Cgil L’Aquila.

1 Commento su "Il “Capitale disumano” ai tempi dell’alternanza scuola-lavoro"

  1. L’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO NON MI SCNDALIZZA. ANZI, SE SERVE A FAR CONOSCERE IL MONDO DEL LAVORO, LA SUA REALTA’, LE SUE PROBLEMATICHE, CREDO CHE SIA UN’ ESPERIENZA CULTURALE ED EDUCATIVA DA FARE.
    DA PRESIDE, HO FATTO ESPERIMENTARE AGLI ALUNNI, AD UN NUMERO RISTRETTO PERCHE’ POCHE FURONO LE AZIENDE DISPOSTE AD ACCOLLARSI L’ONERE DI AVERE UN LAVORATORE SENZA ESPERIENZA DA SEGUIRE E VIGILARE. MA COLORO CHE QUELL’ESPERIENZA LA FECERO NE PARLARONO POSITIVAMENTE: AVEVANO CONOSCIUTO UN MONDO A LORO DEL TUTTO SCONOSCIUTO, CHE AVEVA APERTO LORO NUOVI ORIZZONTI.
    CI FU PERSINO UN GIOVANE CHE, SI ERA TANTO FATTO APPREZZARE DAI DIRIGENTI, CHE FU ASSUNTO DA UNA FABBRICA.

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