Il “doppio ruolo” dell’assessore Quaglieri: i carabinieri fanno visita in giunta

Una vicenda ancora in fase embrionale quella che vede coinvolto “mister 12 mila voti“ l’assessore regionale marsicano Mario Quaglieri, il più votato alle scorse elezioni regionali del 10 marzo.

Dopo le contestazioni politiche dell’opposizione ora vuole vederci chiaro anche la procura della Repubblica dell’Aquila per verificare se Quaglieri, medico presso una clinica privata, abbia favorito strutture sanitarie nelle quali lui stesso abbia svolto o svolga tutt’ora la sua attività. Per questo, nei giorni scorsi, gli uffici della giunta regionale sono stati oggetto di visita da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale dell’Aquila interessati a visionare l’intera documentazione relativa al doppio ruolo dell’assessore regionale esponente di Fratelli d’Italia.

Un’attività d’indagine definita di carattere “esplorativo” che la procura della Repubblica e gli stessi militari dell’Arma stanno conducendo per motivi strettamente legati alla competenza territoriale dal momento che la documentazione di interesse risulta firmata nel territorio del capoluogo abruzzese; e non su segnalazione dell’Autorità nazionale anti corruzione, come invece affermato di recente dal Partito Democratico. Partito che all’ANAC aveva presentato un esposto insieme agli altri gruppi di opposizione e che nel corso della giunta per le elezioni costituita dopo il voto del 10 marzo aveva richiesto l’intera istruttoria del “caso” per capire la natura del rapporto intercorrente tra Quaglieri e le strutture in cui egli aveva prestato o presta servizio. Una richiesta cui la giunta per le elezioni dovrebbe dare una risposta entro pochi giorni, quando scadrà il termine di un mese previsto nel regolamento interno per i lavori del consiglio regionale, presumibilmente gli stessi tempi che porteranno anche l’ANAC a pronunciarsi.

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