Il ministero approva la nuova rete ospedaliera. Dea di primo livello a Sulmona

L’Abruzzo avrà la sua nuova rete ospedaliera. L’iter ministeriale per l’approvazione si è concluso oggi, come annunciato dal Presidente della Giunta Regionale, Marco Marsilio.

“Un risultato, l’ennesimo, che certifica il grande lavoro svolto dalla nostra amministrazione in questa legislatura – spiega -. Complimenti in particolare all’assessore Verí e a tutta la squadra del dipartimento, all’Agenzia sanitaria regionale e alle Asl che hanno reso possibile questo risultato. Non a caso proprio oggi sono stati riconfermati dalla Giunta i direttori generali delle ASL di Chieti e di Teramo ed è stato nominato il nuovo direttore generale della ASL di Pescara, in continuità con la precedente gestione. Un altro ringraziamento speciale va al ministro Orazio Schillaci che, con il gabinetto, la direzione generale e la sua segreteria ha saputo cogliere gli elementi innovativi e specifici della Regione Abruzzo, grazie ai quali è stata superata una serie di criticità e difficoltà oggettive presenti nei rigidi parametri del D.M. 70 permettendone l’approvazione definitiva. Una rete che potrà essere modello per la revisione del Decreto stesso a favore delle piccole regioni, delle zone montane e delle aree interne”.

L’ospedale di Sulmona diventa così Dea di primo livello che garantisce il mantenimento del punto nascita. La reingegnerizzazione della rete ospedaliera prevede la riclassificazione degli ospedali di Penne, Ortona e Popoli in nosocomi di base sede di pronto soccorso. I presidi medici h24 di Tagliacozzo, Guardiagrele e Pescina vengono classificati come stabilimenti ospedalieri dislocati degli ospedali di Avezzano, L’Aquila e Chieti nei quali ubicare reparti specialistici.

L’ospedale di Atessa viene riconosciuto come presidio ospedaliero di area disagiata. L’Abruzzo si trova così con 4 ospedali di primo livello: Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto. I nosocomi dei capoluoghi di provincia con funzioni hub per le reti tempo dipendenti (rete stroke, politrauma/trauma maggiore, rete emergenze cardiologiche estese) e 6 ospedali di base (Ortona, Popoli, Penne, Atri, Giulianova e Sant’Omero).

Sistemata la “facciata” bisogna intervenire sulla struttura portante. Troppe lacune affliggono la Sanità abruzzese. Dalla mancanza di primari nei reparti, alle infinite liste d’attesa per le quali anche la Corte dei Conti ha strigliato l’Abruzzo. Bandiere i concorsi per colmare le lacune nei reparti e stabilizzare i precari storici saranno i primi passi da fare. Insomma, il rischio è quello di avere dei nosocomi di primo livello de iure, ma de facto privi delle risorse necessarie per assicurare all’utenza la buona sanità.

2 Commenti su "Il ministero approva la nuova rete ospedaliera. Dea di primo livello a Sulmona"

  1. È così come dite nelle ultime quattro righe dell’articolo. Un rischio, sia chiaro, evitabile purch6 si riempia del personale necessario il nosocomio della SSAnnunziata.

  2. antonello da messina | 13 Settembre 2023 at 09:41 | Rispondi

    PURA PROPAGANDA V STANN A FRCA BON BON BRAVI VUTET CHISS CA IET LUNTAN

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