Iti, via libera ai sondaggi. Ma è corsa contro il tempo

L’autorizzazione ad eseguire le indagini è arrivata solo ieri sera, dopo due settimane dall’incontro tenutosi al Leonardo Da Vinci di Pratola e a venti giorni dalla notizia, svelata dal Germe, che l’edificio che ospita l’Iti non solo ha problemi molto seri di vulnerabilità sismica, ma anche criticità statiche.

La Provincia, in vero, nell’autorizzazione alle indagini di terzo livello data ieri, parla di “idoneità allo svolgimento delle attività scolastiche”, contraddicendosi, nei fatti e nella stessa lettera, lì dove ammette che “esistono delle criticità localizzate che potrebbero financo essere risolte con interventi di lieve entità”.

Insomma se la scuola è agibile staticamente non ha bisogno di ulteriori indagini, tanto meno di interventi (per quanto di lieve entità): se ne deduce che la stessa, allo stato dell’arte, non è agibile.

Ora la corsa è principalmente contro il tempo: l’autorizzazione ad ulteriori sondaggi arrivata ieri sera, infatti, era stata promessa e garantita prima di Ferragosto. Il ritardo di dieci giorni, così, potrebbe compromettere tutto il cronoprogramma che i tecnici, con grande sforzo, avevano immaginato per arrivare al 12 settembre con le carte in regola. E per questo, forse, che la Provincia si ostina ad asserire una “idoneità” che in realtà i tecnici non hanno mai rilasciato. E d’altronde ad oggi la segreteria e gli uffici sono stati chiusi nello stabile dell’Iti.

Anzi: secondo i tecnici, se le previsioni alle indagini di terzo livello dovessero confermarsi, non solo sarebbero necessari interventi (seppur lievi) di rinforzo delle scale nel corpo principale (per i quali comunque tra le varie carte ci vorrebbero giorni), ma dovrebbero quasi sicuramente essere interdetti i locali sia della palestra, sia dei laboratori, che per l’Iti rappresentano una parte fondamentale dell’offerta formativa.

Con questa possibile, anzi probabile, menomazione (della quale nessuno sembra preoccuparsi), si è aperta ora una vera e propria corsa contro il tempo: si tratta infatti ora di eseguire nuovi carotaggi, attenderne l’esito, studiare (anche se un’idea è già pronta) possibili soluzioni (il rinforzo delle scale) ed eseguire i lavori: il tutto in venti giorni e bruciando una burocrazia che finora si è dimostrata tutt’altro che celere.

L’alternativa è che o la Provincia o la nuova dirigente, che deve ancora insediarsi, si assumano la responsabilità di autorizzare l’inizio delle lezioni in una scuola che presenta evidenti criticità, oltre ad indici di vulnerabilità dieci volte inferiori ai parametri di legge.

Problema che non dovrebbe più preoccupare geometri e ragionieri, per i quali è previsto il trasferimento a Sulmona nel plesso di Sant’Antonio. Anche qui, però, agli annunci ancora non fanno seguito i fatti: il contratto di locazione non è stato ancora firmato e c’è da fare comunque un minimo di trasloco che va autorizzato e finanziato. Il tutto ad una settimana dall’apertura della scuola (formale) e a venti giorni dalla prima campanella.

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